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Lega Nord: 15mila voti al sud

lega nordLega Nord, quarto partito d’Italia dopo Pd, Movimento 5 Stelle e Forza Italia.

E fin qui nulla di sorprendente se si pensa che il “Nord” è assai ampio. Il dato curioso (curioso come noi terroni la si intende, eh? Non di esploratori) è che molto sud vota la Lega Nord. Il sud che tende una mano (una crocetta in lapis indelebile) al nord, affinché non si senta tanto distaccato e diverso da noi.

Sei cattivo? E ti tiriamo un voto. Tu ci insulti? E ti diamo un consenso.

Il sud profondo che vota la Lega Nord è un ossimoro ben riuscito. Un po’ come immaginare una delegazione di GreenPeace che va zonzo vestita con chiodi in pelle e capispalla in ermellino.

In tutto il sud Italia il partito di Matteo Salvini, segretario della Lega, ha racimolato 43.180 voti. 15mila solo in Campania. 15mila cittadini desiderano essere rappresentati, anche in Europa, da qualcuno che considera questa realtà un peso per l’Italia, e per giunta, qualcosa di irreversibile, da lasciar morire a sé stesso.

Nello specifico, c’è una comunità dei Lattari, di cui una bella fetta di votanti,  ha voluto Salvini e il partito che rappresenta più di ogni cosa, più dello “Andate a casa!” di Grillo, più dello “Stai tranquillo!” di Renzi, più del “Si salvi chi può” di altri.

Agerola, nota realtà montana, ha donato il suo bel 12,6% delle preferenze alla Lega Nord. Certo, in pole ha dominato il PD col suo 42,4%, seguito da FI, al 19%. Addirittura il M5S è la quarta preferenza in fila.

Presenza pregnante e persuasiva è sicuramente quella dell’adepto del carroccio l’ex On. Michele Pisacane, di Agerola. L’ex deputato, tra l’altro, ha avuto una condanna a un anno e dieci mesi per i viaggi fatti quando indossava la doppia veste di parlamentare e sindaco appunto di Agerola.  La sentenza gli inflisse l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni (pena sospesa).

Michele Pisacane, li ha avuti proprio tutti: già democristiano, mastelliano, casiniano, scilipotiano e berlusconiano, sei partiti cambiati in dieci anni, un passato da deputato con doppio incarico – da Sindaco di Agerola. Nel 2010 è riuscito a far eleggere la moglie nel consiglio regionale campano aggiungendo il proprio cognome ai manifesti elettorali della consorte a volre siglare quella “unione”.

Lei, poi, è stata piazzata dall’allora Ministro Romano – fraterno del Pisacane – all’Istituto per lo Sviluppo Agricolo.

Ma il “curioso” è il campano. Salvini, giorni fa è stato a Napoli per la sua campagna elettorale. E, poverino, è stato costretto a rinunciare al suo comizio. Il suo spiegarsi è stato coperto dalle voci dei contestatori che, probabilmente, non hanno dimenticato quanto avvenne cinque anni fa alla festa di Pontida, quando il napoletano, non il terrone sui generis, veniva etichettato come “restio alla detersione”. Ma il segretario dichiara, via social, che c’è una parte di “bravi napoletani” (che negli anni hanno scoperto acqua e sapone?) che gli ha rinnovato l’invito.

Anna Di Nola

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