Ritrovati capi di abbigliamento e frammenti ossei in uno dei pozzi in cui da giorni i vigili del fuoco e i Carabinieri di Marcianise stavano effettuando le ricerche per il caso di Pasqualino Porfidia.
Il bambino era scomparso nel nulla il 7 maggio del 1990, all’età di 8 anni e mezzo. I Carabinieri avevano ripreso l’ispezione di pozzi e cunicoli a Marcianise, in zona San Giuliano lo scorso 20 maggio. Oggi è entrato in azione un cane della Polizia di Stato, un esemplare unico di stanza a Roma, addestrato a seguire residui molecolari.
Gli uomini dell’Arma al momento hanno recintato e presidiano tutta la zona. Il rinvenimento è avvenuto nel tardo pomeriggio. Sul posto sino a tramonto inoltrato i Vigili del Fuoco, i Carabinieri guidati dal capitano Nunzio Carbone e dal tenente Paolo Cristinziano e il magistrato, il pm Di Vico della procura di Santa Maria Capua Vetere che sta seguendo la vicenda.
Le indagini e le ricerche si snodano nella ragnatela di strade attorno a via Tevere e nell’area a confine con la linea ferroviaria.
I reperti ritrovati tra Via Tevere e Via Arno a Marcianise, proprio nel quartiere in cui era stato visto per l’ultima volta, sono stati prelevati per le analisi. Al momento non si sa ancora se siano ossa umane o meno. Le operazioni di scavo sono proseguite fino al tramonto per riprendere domani mattina dato che le autorità competenti ragionevolmente pensano che altre ossa siano sotterrate nella stessa area.
Il procuratore Corrado Lembo è stato messo al corrente dal pm Di Vico. Lembo ha seguito personalmente la vicenda dal 7 marzo scorso, quando il caso è stato riaperto su richiesta dei familiari.