L’ex assessore all’ambiente della Regione Campania, Walter Ganapini, è stato condannato dalla sezione giurisdizionale della Corte dei Conti al risarcimento di un danno erariale di 9 milioni e 81 mila euro. Con lui sono stati condannati due ex dirigenti della Regione Campania. Ganapini, 63 anni, è stato uno dei cofondatori di Legambiente, ed ex presidente di Greenpeace Italia. Ha ricoperto l’ incarico di assessore all’ambiente della Regione Campania nella giunta Bassolino, dal 2008 al 2010.
La Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Campania, accogliendo in toto le risultanze delle indagini
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura Regionale della Corte dei Conti per la Campania, ha riguardato la mancata riscossione delle sanzioni pecuniarie correlate alla contestazione di violazioni al codice dell’ambiente: le indagini, concluse nel 2012, avevano rivelato che la Regione Campania aveva lasciato prescrivere 1.023 verbali di accertamento elevati nel periodo 2002/2005 dagli organismi pubblici preposti ai controlli in materia ambientale (Carabinie ri, ARPAC, AA.SS.LL) nei confronti dei gestori dei depuratori delle acque reflue e dei titolari di scarichi abusi vi. Era infatti compito dei competenti uffici regionali provvedere a determinare la misura della sanzione, con conseguente notifica ai trasgressori della “ordinanza-ingiunzione”.
Nel 2000 la gestione delle attività istruttorie finalizzate alla quantificazione dell e sanzioni pecuniarie, con Delibera della Giunta, era stata affidata ad apposita “Unità Operativa”, poi soppressa nel 2007, dal Coordinatore pro-tempore del Settore Ecologia della Regione con proprio provvedimento. La mancata individuazione di una struttura alternativa all’interno dell’Ente alla quale delegare analoghe funzioni ha comportato la prescrizione dei citati 1.023 verbali di acc ertamento elevati nel periodo 2002/2005 e delle relative sanzioni amministrative.
La Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Campania, con sentenza depositata in data 5 maggio 2014, ha evidenziato la gravità della descritta condotta omissiva, sottolineando come le sanzioni prescritte fossero destinate al risanamento ed alla riduzione dell’inquinamento dei corpi idrici, a tutela del diritto fondamentale della salute. È stato quindi ritenuto sussistente il danno erariale cagionato alle casse del la Regione Campania per un importo di euro 9.081.087,00 . Condannati al risarcimento sia l’assessore pro-tempore che i due dirigenti. Contestualmente è stata disposta la trasformazione in pignoramento del sequestro conservativo già eseguito dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli nei confronti dei condannati (per un importo di oltre 2 milioni di euro).