“Vivere con dignità”. Ancora lentezze burocratiche e disservizi per i disabili

Continuano le proteste a Pozzuoli delle famiglie di bambini diversamente abili in merito alle lentezze burocratiche e ai disservizi che quotidianamente penalizzano il vissuto di chi è reo solo di voler “vivere con dignità”.

Barriere architettoniche, procedure ASL ai limiti dell’inverosimile fanno da cornice ad un’emergenza sociale che non fa onore ad una comunità che vanta tradizioni storico culturali millenarie. Il ritornello è sempre lo stesso: i bambini “diversi” sono spesso considerati numeri e come tali trattati con fredda e cinica sufficienza.

Il tutto si complica se si pensa alla “solidarietà professionale” tra i vari enti preposti: il coprirsi continuamente a vicenda, il dirottare con abilità istrionica i piccoli portatori di handicap verso strutture a pagamento sono  tattiche messe in essere da chi al contrario dovrebbe operare con umanità e professionalità relazionandosi giorno per giorno con veri e propri drammi umani. Mai generalizzare, sarebbe inutile e riduttivo: tanti i medici e gli operatori che onorano il proprio ruolo con abnegazione e umanità ma le mele bacate di un sistema marcio alla radice non si contano. Per ottenere risultati soddisfacenti in tempi utili occorre sgretolare il muro di omertà che spesso protegge lestofanti e intrallazzieri anche in materia di “sanità”.

Per paura di ritorsioni, ignoranza o difficoltà economiche spesso le famiglie finiscono con il subire passivamente angherie di ogni genere sentendosi di fatto orfane di qualsiasi riferimento istituzionale. Al contrario il tribunale per i diritti del malato, le associazioni a tutela dei portatori di handicap e la magistratura ordinaria sono vigili, più di quanto si possa immaginare, nel tutelare chi versa in precarie condizioni esistenziali ma per agire necessitano di denunce.

Ci si augura che questo appello sia raccolto dalle famiglie dei bimbi diversamente abili che non devono abbandonarsi al vittimismo spicciolo e al fatalismo rinunciatario tornando al contrario a credere nelle sane istituzioni dello Stato.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.