Divieto di balneazione a Pozzuoli da località La Pietra allo specchio di mare sottostante il Rione Terra: il vasto tratto di costa puteolano è stato letteralmente preso d’assalto da bagnanti nonostante lo stato di degrado in cui versa l’area.
Oltre all’assoluto divieto di balneazione, la sporcizia presente un po’ ovunque nella zona rende disastrosa la quotidianità di un sito in cui le istituzioni per troppo tempo sono apparse latitanti. Controlli sporadici e approssimativi hanno trasformato un territorio dalle potenzialità paesaggistico–naturali rilevanti in un accozzaglia di pseudo lidi (legalmente autorizzati solo in funzione di solarium) dai costi incredibilmente proibitivi.
Pretese da zona di lusso per un tratto di mare interdetto alla balneazione: paradossi dell’impresa turistica campana.
Il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia si era battuto in passato per la preservazione delle risorse naturali ma a giudicare dai risultati ottenuti, almeno per il tratto costiero in questione, poco o nulla di concreto si è fatto per restituire spiagge sicure a turisti e residenti.
È doveroso ricordare come i rischi per la salute pubblica in caso di ingresso in acque non balneabili siano notevoli: in quest’ottica si fatica a comprendere l’immobilismo del governo locale e il lassismo degli organi pubblici competenti che si limitano sistematicamente ad apporre segnali verticali recitanti “divieto di balneazione” invece di provvedere alla bonifica di un tratto di mare forse recuperabile con gli opportuni interventi depurativi.
Il caos regna nella comunità puteolana che proprio non riesce ad emergere qualitativamente parlando dal baratro dell’approssimazione gestionale costata negli anni un prezzo altissimo alla città. Si spera che alla viva attenzione del primo cittadino Figliolia non sfugga un’emergenza che rischia di compromettere definitivamente l’immagine di un paese in cui sono veramente in pochi a credere ancora sotto il profilo sia imprenditoriale che sociale.
Alfonso Maria Liguori