Grosso scalpore ha suscitato a Pozzuoli il ritrovamento di mura romane a poco distanza dall’area cimiteriale. La natura storica dei luoghi è ben nota agli esperti che da sempre hanno evidenziato la necessità di esplorare con meticolosa precisione vaste zone del perimetro puteolano.
Strutture riemergono, solo pochi giorni fa, durante i lavori di realizzazione del nuovo sistema viario tra lo svincolo di via Campana e la variante della Solfatara sono realizzate con la tecnica dell’opus reticulatum e potrebbero appartenere alla fase repubblicana della città.
Le indagini archeologiche sveleranno la storia di questo nuovo ritrovamento. Probabilmente in epoca antica la struttura romana era molto distante dalle principali vie di collegamento e dunque si potrebbe trattare di una villa rustica con altre strutture adiacenti.
La notizia giunta in un momento particolarmente complesso per il paese ha suscitato però tra i cittadini notevoli polemiche: dopo lo scandalo relativo alla “vendita” di posti nella guardia di finanza venuto a galla grazie ad un’inchiesta della trasmissione “Le Iene” che ha visto protagonista in negativo un consigliere comunale del Pd e dopo gli ultimi episodi di camorra registrati all’interno della comunità puteolana finalmente si torna a parlare di archeologia, di cultura e perché no di vivere civile.
Tutto sta adesso a comprendere quanto questa boccata di ossigeno segni realmente una svolta nell’operato del governo cittadino presieduto dal sindaco Vincenzo Figliolia.
Nulla contro la tradizione celeberrima di Pozzuoli ma francamente in città si ha quasi l’impressione che si tenti di distrarre l’opinione pubblica in un momento storico non facile per la città. Pare infatti , secondo alcune indiscrezioni, che già da tempo si parlasse dell’attuale ritrovamento e che si sia atteso il momento opportuno per reclamizzare un evento forse già sull’agenda degli addetti ai lavori.
I residenti sembrano guardare comunque con fiducia al primo cittadino Figliolia e alla determinazione sempre espressa dallo stesso nell’opporsi al malaffare e all’approssimazione gestionale soprattutto in materia di preservazioni dei patrimoni storico – archeologici indigeni.
I prossimi avvenimenti testimonieranno la buona fede o meno di un’amministrazione locale chiamata oggi a ritrovare spessore e credibilità agli occhi scettici dei propri concittadini.
Alfonso Maria Liguori