Il Gazzettino vesuviano | IGV

Fiaccolata in memoria di Antonio Formicola

fiaccolataFiaccolata a Ercolano in memoria di Antonio Formicola,  onesto commerciante ercolanese che perse drammaticamente la vita in conseguenza di un gesto di estrema protesta messo in essere in municipio. L’uomo disperato si diede fuoco e si lasciò cadere nel vuoto proprio dal balcone dello studio del sindaco Vincenzo Strazzullo.  Una lapide verrà posta nella villa comunale a memoria del terribile evento.  Dramma che ad oggi sembra non aver sortito alcun effetto nelle coscienze di una comunità dove la politica continua imperterrita a badare solo ai propri interessi e non certamente a quelli dei cittadini.

Le disfunzioni in paese non si contano : eppure dal nulla come per miracolo sembrano sbucare un po’ ovunque santoni dai poteri risolutori per le problematiche cittadine , uomini e donne senza macchia ne paura che guarda caso in occasione delle ormai prossime amministrative locali sembrano voler assumere il ruolo di “salvatori/trici  della patria”.

La cittadinanza non ne può veramente più : nulla contro la buona fede di chi vorrebbe realmente cambiare in positivo la comunità degli scavi ma francamente sarebbe veramente il momento di cestinare copioni già visti e ampiamente inflazionati . In questo marasma la polemica sovrasta qualsiasi decisione dell’amministrazione comunale : per il concorso per la nomina di un agente di polizia locale  ( semmai si dovesse realmente espletare) sono già esplose le critiche del mondo politico per la scarsa pubblicizzazione dello stesso.

Figuriamoci quindi con quale animo il giovane ercolanese guarda al governo locale e alla possibilità da parte dello stesso di creare occupazione in loco. In molti già malignano : “ concorso nei vigili urbani? Tanti ricorsi quante saranno le domande presentate……” . Non si può pretendere senza muovere un dito di riconquistare la fiducia dei cittadini , di convincere bonariamente chi ha avuto il coraggio di credere e investire a Ercolano che tale scelta non sia stato sono un miserabile “errore”.

Alfonso Maria Liguori

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