Crolli a Cava Ranieri, dov’è il servizio di Striscia?

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Un servizio di Striscia la Notizia non più mandato in onda ha suscitato l’indignazione di due noti attivisti vesuviani impegnati in prima linea per la bonifica di cava Ranieri a Terzigno e l’apertura dello scavo archeologico al suo interno, ovvero Gennaro Babato, studioso ottavianese di archeologia e membro del Comitato Civico Vesuviano, e Francesco Servino, giornalista e attivista ambientale terzignese.

I due attivisti hanno mostrato lo stato in cui versa attualmente l’ex Cava Ranieri, al cui interno è presente una discarica da bonificare che, per la perdita di volume dei rifiuti e il collasso della guaina impermeabile che li ricopriva, si è trasformata in un lago in cui galleggia la spazzatura. Attorno al “lago” sono presenti rifiuti di ogni tipo, tra cui tessili e metallici, esposti alle intemperie e agli agenti atmosferici. Dentro cava Ranieri e in tutte le strade che la delimitano, inoltre, sono presenti depositi abusivi di rifiuti ai quali, a tutte le ore, viene dato anche fuoco rendendo l’aria irrespirabile (in particolare durante la notte).

La troupe di Striscia la Notizia si è recata a verificare lo stato di abbandono di una delle tre ville romane rustiche risalenti al II secolo a.C. presenti all’interno di cava Ranieri, rinvenimenti che ne fanno un sito di interesse storico-archeologico unico al mondo: la copertura di lamiera che ricopre una della ville è in parte collassata provocando, probabilmente, dei danni ai reperti sottostanti. C’è motivo di credere che la struttura a breve crollerà interamente in quanto le assi di legno che la sorreggono sono marce e si odono preoccupanti scricchiolii: in questo modo si danneggerebbero i dolia sottostanti, attualmente ancora integri.

Gennaro Barbato, già attivo in passato nel mantenimento di un presidio agli scavi di Longola a Poggiomarino, ha affermato: “Cava Ranieri è un posto unico al mondo e sorprende che ci sia così poca gente che lo apprezza e lo tutela. Forse più che un TG satirico avremmo dovuto invitare Piero e Alberto Angela perchè era più opportuna la presenza di SuperQuark. Ringraziamo comunque Luca Abete perchè è tra quelli che hanno capito l’importanza di questo luogo. Togliere il servizio all’ultimo istante, dopo che era stato annunciato dai due conduttori di Striscia la Notizia, non è stato molto serio. Specie nei confronti di chi si spende in prima persona per queste battaglie e sperava di dargli risalto. Mi auguro, a questo punto, che il servizio non vada più in onda e chiedo all’amministrazione comunale di Terzigno – se esiste – di organizzare una passeggiata archeologica con i bambini, a cui mi propongo di fare da guida: è ai piccoli che bisogna insegnare il valore della storia e il rispetto dei luoghi”.

Francesco Servino, giornalista che segue le vicende di cava Ranieri da tempo, ha commentato in questo modo: “Cava Ranieri è una bomba ecologica e deve essere immediatamente bonificata: è una discarica in pieno centro cittadino ed è responsabile di gravi disastri. Con un piano di sviluppo serio e senza nemmeno investire cifre astronomiche si può rendere la cava un percorso di primario interesse archeologico, geologico e naturalistico al mondo per via di tante particolarità che la rendono unica. Si creerebbero nuovi posti di lavoro e nuove prospettive di sviluppo se si uscisse, finalmente, dalla logica dell’interesse “dei pochi” che ha affossato Terzigno, puntando sulle eccellenze locali per il rilancio del paese. Pare che questa visione lungimirante manchi del tutto agli amministratori locali che preferiscono non aprire un canale di confronto con la cittadinanza: sono rarissime le volte in cui hanno dato seguito alle proposte della popolazione. In altri luoghi d’Italia sono capaci di valorizzare una pietra. Qui teniamo sepolte ville intere ed è assurdo”.

Barbato e Servino intendono farsi promotori di un tavolo con l’amministrazione comunale di Terzigno e la Soprintentenza ai Beni Archeologici di Pompei e far assumere a entrambi l’impegno di lavorare all’apertura dell’area archeologica di Terzigno, iniziativa che vuole costituire anche una molla per uscire anche dall’annosa e grave situazione di inquinamento ambientale in cui versa la cava e tutte le zone a suo ridosso. Servino ha inoltre lanciato una petizione su Change.org che invita tutti a firmare: http://goo.gl/817ZXW.

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