Blitz nell’enclave dei Gionta, 12 arresti nella notte

carabinieri notteNel corso della notte gli abitanti di Torre Annunziata e dei Comuni limitrofi hanno sentito un elicottero dell’Arma dei Carabinieri volteggiare insistentemente sulla città. Il velivolo si è alzato in volo alle 3 ed ha fatto da supporto ad un ennesimo blitz delle forze dell’ordine nel Quadrilatero delle Carceri, a Palazzo Fienga nel cuore del clan Gionta. palazzo fiengaA finire in manette dieci persone di cui tre donne, che sono state trasferite nella caserma di via dei Mille. Altre due persone sono solo indagate. Le misure di fermo giudiziario emesse dalla Procura di Torre Annunziata sono quattordici: mancano all’appello il boss “poeta” Aldo Gionta e suo figlio Valentino jr. irreperibili da una settimana ed ora ufficialmente ricercati. I quattro blindati della Benemeita intervenuti sono ancora in sosta in via XXI Gennaio, tra i teatri dell’operazione. Decine di militari del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata  hanno  perquisito  numerose abitazioni di pregiudicati. Le forze dell’ordine hanno bloccato al traffico veicolare tutta l’area compresa tra via Bertone e via Castello a partire dalla residenza della famiglia camorristica torrese per tutta la mattinata. Il massiccio intervento dello Stato sul territorio torrese con il blitz di questa notte è scattato in seguito al tentativo del sodalizio criminale torrese di riprende il controllo del territorio attraverso estorsioni e traffico d’armi. Sarebbero almeno sei, al momento, le estorsioni accertate ai danni di esercizi commerciali di Torre Annunziata. Questa notte lo Stato ha inflitto un duro colpo al clan Gionta anche se il ras Aldo, vero obiettivo dell’intervento delle forze dell’ordine, non è incappato nella rete tesa ed ordinata dalla Procura torrese. L’operazione dei carabinieri arriva pochi giorni dopo l’uccisione nella loro casa dei due fratelli Giovanni e Roberto Scognamiglio, feriti a morte nella spedizione che ha visto cadere gravemente ferito anche uno dei loro killer Andrea Gallo, ritenuto dalle autorità giudiziarie il capo della cosca boschese dei Gallo-Limelli-Vangone, da sempre in guerra con i Gionta.

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