Pentito: “Cosentino incontro Sandokan e il clan approggiò il centrodestra”

nicola cosentino«Cosentino ha incontrato Sandokan dopo la scarcerazione di quest’ultimo nel 1993 e prima del blitz Spartacus nel 1995; i due si sono incontrati nel magazzino annesso al negozio di scarpe di Vincenzo Cantiello».

E’ il pentito Roberto Vargas ad affermarlo – rispondendo alle domande del pm della Dda, Fabrizio Vanorio – nel corso di una udienza del processo ‘Il principe e la scheda ballerina’ al tribunale di Santa Maria Capua Vetere,  procedimento che vede imputato l’ex sottosegretario Nicola Cosentino.

L’ex sottosegretario è imputato per reimpiego di capitali illeciti con l’aggravante mafiosa in relazione alla costruzione di un centro commerciale mai edificato.

E proprio l’ex coordinatore del PdL avrebbe incontrato il capo dei Casalesi, Francesco ‘Sandokan’ Schiavone, per parlare di appalti e politica. E sempre Cosentino avrebbe “chiuso” per conto del clan la tangente per la centrale termoelettrica di Sparanise in provincia di Caserta. A suo tempo, Nicola Schiavone, figlio di Sandokan, avrebbe riferito a Vargas che «Cosentino è cosa nostra».

Vargas non si è limitato a questo e nel corso del controesame dell’avvocato di Nicola Cosentino, Agostino De Caro, ha aggiunto che «Alle elezioni politiche del 1994, 1996 e 2001 il clan dei Casalesi appoggiò i partiti di centrodestra, FI, An e Udc. Poi negli anni successivi, in particolare alle elezioni provinciali del 2005, anche l’Udeur con Nicola Ferraro, che era socio di Sandokan e per il clan era uguale a Cosentino. Entrambi erano a disposizione del clan e per questo non hanno mai pagato nulla».

Anche ex parlamentari Gennaro Coronella e Italo Bocchino sono entrati a pieno titolo nelle rivelazioni di Roberto Vargas che si è detto da sempre sostenitore di Gennaro Coronella con cui sarebbe, tra l’altro, imparentato. « Ho fatto anche campagna elettorale porta a porta per lui – ha affermato Vargas –  e ricordo che nel 1994 Bocchino, allora avvocato praticante, mi aiutava a preparare le buste elettorali a casa di Coronella».

Il pentito ha poi concluso dichiarando di non aver mai fatto campagna elettorale per Nicola Cosentino.

Sull’incontro tra l’ex sottosegretario e il boss Sandokan, riferisce il pentito, che sarebbe avvenuto nell’esercizio commerciale di un parente del boss Salvatore Cantiello, detto Carusiello.  A riferirlo a Vargas sarebbe stato lo stesso Cantiello nel 2003 una volta uscito di cella.

Sulla centrale di Sparanise Vargas racconta di aver saputo della vicenda estorsiva dopo che fu scarcerato il fratello Pasquale nel 2003. Proprio a Pasquale Vargas fu affidata per le estorsioni la zona dove sarebbe stata realizzata costruendo la Centrale termoelettrica. « Quando si pose il problema di chiedere la tangente alle ditte che stavano costruendo la Centrale termoelettrica, Nicola Schiavone mi disse – ha concluso Vargas – che non dovevamo fare nulla perchè Cosentino aveva chiuso l’affare con una tangente mensile di circa 20mila euro che ogni mese veniva consegnata nelle mani del cassiere del clan Nicolino Panaro».

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