Trascorrere mezz’ora sulla battigia assieme al proprio cane. Un desiderio trasformatosi in ardua impresa per il padrone di un labrador. Una storia fatta di accesso negato in un primo lido e di entrata accordata, e poi contestata, in un secondo stabilimento balneare.
La vicenda muove le mosse a partire dal pomeriggio di ieri quando Laika e il suo padrone, un maresciallo dell’Arma, si sono recati al “Lido del Carabiniere” di Salerno. Precisa la richiesta all’ingresso: accedere al bagnasciuga per alcuni minuti, il tempo necessario per una passeggiata in riva al mare.
Un desiderio che si è scontrato con un rifiuto perentorio motivato dal fatto che, a detta del personale del lido, la struttura non avrebbe avuto le licenze necessarie per far fronte ad una simile richiesta.
Copione più o meno simile anche presso il “Lido dell’Esercito”. In questo stabilimento però, l’entrata è stata prima accordata, a fronte del pagamento del biglietto, e poi contestata. Il maresciallo corrispondendo quanto dovuto, è sceso in spiaggia con il proprio cane in direzione battigia. Poi la sorpresa. Quattro persone dello staff lo avvicinano, invitandolo ad abbandonare il lido. La presenza del cane avrebbe disturbato la quiete dei bagnanti: questa la motivazione addotta. Dinanzi al rifiuto, il secondo in meno di mezz’ora, il maresciallo si fa rimborsare il biglietto ed abbandona lo stabilimento balneare.
E’ la storia di un’odissea dunque. Di una rinuncia che ha lasciato l’amaro in bocca e che la dice lunga sull’adeguamento delle strutture balneari rispetto all’accoglienza di animali a quattro zampe. Una situazione che stride fortemente con la realtà quotidiana fatta di tante famiglie che vivono in presenza di uno o più cani. La realizzazione sulle spiagge di aree attrezzate per gli animali domestici sarebbe, dunque, la logica risposta alle esigenze in evoluzione della società.
