Il limone di Marotta

limoniNon aspettatevi un’opera dedicata all’albero delle Esperidi, perché non la troverete. Tuttavia se leggete L’oro di Napoli di Giuseppe Marotta sentirete l’intenso profumo e l’agro sapore dei limoni.

È il mese di giugno, lo scrittore emigrante vaga per le strade di Milano sognando la sua Napoli. Immagina il mare pieno di spume e di reti, i ragazzi dei vicoli che giocano col carrettino … un rumore affiora dai suoi ricordi: “Lo spremilimone nel chiosco dell’acquaiolo non sta un momento zitto”.

È giugno e a Napoli un generico spremiagrumi non ha motivo d’essere, perché l’unico agrume da spremere da queste parti è il limone. Il frutto dalla buccia d’oro è dappertutto: sugli alberi di giardini simili a piccoli paradisi, esposto in bella mostra nelle installazioni di fruttaioli artisti, nel ricettario segreto di guaritori erboristi, nelle bevande alcoliche e analcoliche, nel dolce e nel salato, nel crudo e nel cotto.

A Napoli i limoni di giugno contribuiscono a rendere più splendente l’oro che rende varia e perciò unica la società partenopea.

Ferdinando Fontanella

Twitter: @nandofnt

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