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Il parco giochi trasformato in sito per il trasbordo dei rifiuti urbani

casola 01Lo strano caso del parco giochi di Casola di Napoli che da area a verde, campetto di calcio e basket e, appunto, parco giochi per i più piccini con tanto di strutture ludiche, scivoli, altalene e quant’altro, da qualche settimana si sta trasformando in quella che in molti a Casola non esitano a chiamare una vera e propria discarica.

In realtà il termine “discarica” non è propriamente esatto. Il parco giochi che sorge più o meno a metà di via Roma, a circa cinquanta metri dalla chiesa, sarebbe stato indicato dai vertici comunali come luogo adatto al trasferimento da un mezzo all’altro della frazione umida raccolta in paese.

Ebbene sì, a quanto pare, per decisione del sindaco Domenico Peccerillo, l’area destinata a verde pubblico  con tanto di attrezzature sportive e ludiche, di mattina viene utilizzata dai mezzi della nettezza urbana per la delicata operazione, mentre di pomeriggio la stessa area comunale, con tanto di recinzione e cancello, viene presa d’assalto da un nugolo di ragazzi ti tutte le età che usufruiscono di uno spazio all’area aperta e, fino a ieri, sano e naturale, per poter giocare in piena “sicurezza”.

Il fatto è che poche ore prima i mezzi per la raccolta dell’umido strada per strada, trasferiscono il loro carico di rifiuti nel compattatore che poi li porterà in discarica.

Contro l’inevitabile perdita di percolato e residui della raccolta, dato che il sito non è nemmeno pavimentato, viene utilizzato solo un telo di protezione per evitare l’assorbimento di tali sostanze nocive nel terreno; sostanze che provocherebbe un inevitabile inquinamento dell’intera area.

Una decisione che a quanto riferito da alcuni residenti non sembra essere stata portata nemmeno in consiglio comunale: «E’ tutto abusivo. – ci riferisce un cittadino che usufruisce della villetta comunale con i figli piccoli – Alla luce del fatto che pur avendo interpellato il signor sindaco, la cui sola risposta è stata che lui “non era tenuto a dare spiegazioni…”, abbiamo costituito un comitato e ci batteremo per riavere quello che è un diritto nostro e soprattutto dei nostri figli. Sembrerebbe tra l’altro che la decisione non sia passata nemmeno per il consiglio comunale. Il fatto è che l’area oltre ad essere dedicata ai bambini, non sarebbe comunque adatta a quanto stanno facendo di mattina. Non c’è pavimentazione, nessun pozzetto per la raccolta dell’inevitabile percolato e inoltre si trova troppo vicina alle abitazioni».

L’area è una vera e propria area attrezzata, munita anche di un immobile destinato a spogliatoio e servizi per i campi sportivi e di tanto spazio per il parcheggio. E proprio in questi ampi spazi di mattina tra le 9 e le 10 avviene il fattaccio. Un semplice telo di plastica dovrebbe proteggere dalle perdite e si va in scena con il trasferimento dell’immondizia, alla faccia della salute di tutti i cittadini.

L’operazione indubbiamente deve avvenire per poter procedere con lo svolgimento del servizio di raccolta rifiuti, ma è proprio quello individuato in via Roma il luogo giusto per tale operazione? L’unico possibile?

«A dire il vero – ci riferisce un altro componente del comitato – la precedente amministrazione aveva individuato un’altra area, nei pressi della scuola media, proprio dove abita il signor Peccerillo. Erano stati eseguiti anche dei primi lavori, ma non se n’è fatto nulla».

Il tutto sembrerebbe partire dalla proposta fatta in consiglio comunale dal primo cittadino di creare una “sotto ATO”,  sempre nell’ambito del progetto regionale, che possa servire alcuni comuni dei Monti Lattari, e quindi Casola di Napoli con i comuni limitrofi di Pimonte, Lettere, Gragnano, Santa Maria La Carità e Sant’Antonio Abate.

La compattazione dei rifiuti di tutti questi comuni di certo non potrà cancellare i diritti dei cittadini e dei bambini di Casola di Napoli.

Nell’area parcheggio al momento sono stati posizionati alcuni cassoni metallici, mentre nelle mattine predisposte dal piano rifiuti, settimana dopo settimana, si continua ad assistere all’imbarazzante scena dei trasbordo “monnezza”.

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I cittadini, il comitato, sono però è sul piede di guerra, hanno già raccolto centinaia di firme e continueranno a farlo e sembra siano intenzionati a continuare con forza la loro protesta. Qualcuno non ha escluso di arrivare a produrre ufficialmente una denuncia con allegato tutte le firme.

Le foto non lasciano dubbi su quanto avviene e non lasciano dubbi nemmeno sulla precarietà con la quale tutta l’operazione viene svolta.

Nei prossimi giorni contatteremo il primo cittadino, che invitiamo già da adesso, se vuole, a contattarci, per chiedere la sua versione su quanto raccontatoci e documentato fotograficamente.

Angela Del Gaudio

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