Cumuli di immondizia, rifiuti sotterrati da ormai 14 anni e percolato che forma un putrido lago fino alla devastazione dei beni archeologici. È andato in onda giovedì sera il servizio di “Striscia la Notizia” sul degrado di cava Ranieri a Terzigno, in pieno parco nazionale del Vesuvio.
In realtà è il secondo servizio che realizza Luca Abete nel giro di tre anni e non è cambiato nulla nel totale disinteresse dell’amministrazione comunale locale.
“Ampio circa 500 metri quadrati, il lago di “monnezza”, dopo la saturazione, fu coperto da un telone che, a causa delle piogge, è collassato trasformandosi in un lago artificiale di liquami maleodoranti colmo d’immondizia. Una situazione inaccettabile dal punto di vista ambientale, da parte di chi aveva i soldi per procedere alla bonifica ambientale e che, invece, non l’ha fatta” ha denunciato Francesco Emilio Borrelli dei Verdi che da anni si batte per ottenere la bonifica dell’area e che ha accompagnato le telecamere di Striscia assieme a una delegazione composta anche dagli ambientalisti Francesco Servino e Gennaro Barbato.
“L’enorme lago di immondizia e percolato è oramai diventato una bomba ecologica – continua Borrelli – che arreca danni con l’inquinamento della falda acquifera sottostante e viene usato anche dai bracconieri come richiamo per gli uccelli migratori”.
Nella stessa area, adibita a discarica durante una delle tante stagioni dell’emergenza rifiuti, affiorano i resti di tre antiche domus romane che facevano parte della periferia nord della Pompei del 79 d.C. che sono state anche loro abbandonate nel totale degrado e travolte dai crolli.
E pensare che dieci anni fa venne stanziata una grossa cifra per la bonifica del lago. Che in origine non era altro che una discarica di rifiuti indifferenziati urbani: col tempo l’immondizia ha perso volume, le coperture plastiche impermeabili che la ricoprivano si sono afflosciate e la pioggia ha finito sistematicamente con l’accumularsi, fino a formare un vero e proprio specchio d’acqua verdastro e malsano che offre ristoro a decine di specie di uccelli e funziona come abbeveratoio per i mammiferi selvatici (volpi e conigli). I liquidi presenti nel lago, per via degli squarci nelle guaine impermeabili, finiscono gradualmente e costantemente con l’inquinare la falda.