Più regole per Pozzuoli. Poca informazione, immobili alle stelle e divieto di balneazione

pozzuoliSolo adesso risalta sui mass media l’allarme igienico – sanitario che penalizza il lungomare di Pozzuoli evidenziato dalle pagine del Gazzettino Vesuviano mesi addietro.

E’ doverosa una precisazione che se da un lato inorgoglisce chi con grande sacrificio tenta di fornire informazione precisa in tempo reale ai lettori dall’altro alimenta una serie di inspiegabili perché sull’atipicità di organi sempre d’informazione che stranamente anche dopo mesi dal “fatto” riprendono evidenziandole notizie ampiamente “inflazionate”.

Ciò premesso i cittadini di Pozzuoli sono esasperati dinanzi ad un’emergenza che rischia di compromettere seriamente la qualità di vita di migliaia di famiglie. Non è ammissibile consentire una massiccia affluenza di bagnanti in tratti costieri soggetti ad assoluto divieto di balneazione, infestati da blatte e insetti a qualsiasi ora del giorno senza che alcuna istituzione competente corra ai ripari. Per non parlare della farsa dei lidi non autorizzati: oggi chiusi domani riaperti, non si sa bene come, con costi di servizio da “costa azzurra”.

In questo marasma senza fine la gente non sa più a chi rivolgersi per ottenere giustizia:  scetticismo, disfattismo cronico e pessimismo prevalgono sulla volontà di riscatto di puteolani che  sembrano aver perso quella speranza di cambiamento forse troppo frettolosamente paventata dall’attuale sindaco Vincenzo Figliolia in periodo elettorale. Nonostante tali disfunzioni gli imprenditori e i proprietari di immobili della zona continuano ad ostentare una “boria” fuori dal comune: fitti alle stelle, per non parlare delle vendite, rendono inaccessibile un mercato immobiliare che francamente offre poi in realtà ben poco a chi decide di stabilirsi nella zona.

Evidentemente c’è ancora chi crede che ci si debba indebitare pur di vivere tra immondizie di ogni genere, violenze metropolitane giornaliere e un mare azzurro che in molti tratti di azzurro ha solo la cartellonistica verticale recitante “divieto di balneazione”.

Alfonso Maria Liguori

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