Cresce ad Ercolano il timore di rimire espansionistiche malavitose provenienti da potenti clan campani. Dopo le ultime rivelazioni fatte ai magistrati da pentiti eccellenti del calibro di Giovanni Durantini (boninsegna) capo indiscusso dell’omonimo clan costola principale del sodalizio criminale Birra –Iacomino e da membri della famiglia Savino (vuoti a perdere) sempre in forza allo stesso gruppo camorristico cresce la paura di invasioni esterne del territorio da parte di potenti gruppi campani. Ad avallare questo pericoloso dato gli ottimi rapporti della mala ercolanese, sempre evidenziati dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, con i casalesi, con i Gionta di Torre Annunziata, i Cesarano di Ponte Persica (Pompei), i Mazzarella di San Giovanni a Teduccio e con i Lago di Pianura.
L’ipotesi è che a monte esista una sorta di super clan composto da esponenti di più famiglie pronte a intervenire nelle specifiche questioni territoriali con uomini a mezzi. Una cupola potrebbe dirigere questo unico grande clan comprendendo al suo interno anche insospettabili professionisti e imprenditori provenienti da diverse realtà campane. Una vera e propria holding del malaffare con sede operativa nel vesuviano.
Dalle ceneri della lotta sanguinosa per il controllo degli affari illeciti che contrappose la Nco di Raffaele Cutolo alla Nuova Famiglia (di cui facevano parte pezzi da novanta del calibro di Carmine Alfieri, Pasquale Galasso e Luigi Giuliano) potrebbe essere nata una pericolosa e radicata cellula criminale capace di attecchire con particolare incisività soprattutto nella grande impresa e nei mega appalti pubblici. Le vittorie sulla camorra ottenute dal coraggio di associazioni quali l’antiracket di Ercolano che di fatto hanno liberato il paese dall’oppressione del crimine organizzato potrebbero invogliare esponenti di spicco della mala campana ad allungare “le mani” sulla città: in tal senso incrollabile appare la fiducia dei cittadini nei confronti delle forze dell’ordine e in particolar modo dei carabinieri sempre in prima linea nella difesa del vivere civile all’interno del territorio ercolanese.
Alfonso Maria Liguori