Un percorso storico-linguistico che non poteva avere un una scenografia migliore: il sito archeologico costituito da una villa romana con terme distrutte nell’eruzione del 472 rappresenta per la comunità archeologica internazionale il tassello mancante del dopo Pompei, ed è considerata la prova di un insediamento urbano di notevole importanza su quella che era la via maestra tra Roma e la Campania Felix. Per l’opera di recupero messa in essere sul sito, nel 2011 al Comune di Pollena Trocchia e all’associazione Apolline Project che si occupa degli scavi fu conferito ad Oslo il prestigioso “Heritage Prize”.
“Il percorso storico-culturale della pièce è scandito dalle quattro lingue impiegate per la scrittura del copione, ma anche dai costumi: avremo attori in vesti romane, ma anche in abiti da tarantella, prima e ultima tappa di una civiltà tutta da raccontare, quella vesuviana”, spiega De Simone. “Ogni iniziativa culturale deve passare attraverso la scuola, culla di formazione e trampolino di lancio per le future generazioni: siamo felici di poter prendere parte a questa importante iniziativa”, commenta invece la dirigente scolastica, Angela Rosauro. “Il sito archeologico di Pollena Trocchia è altamente considerato dalla comunità scientifica internazionale, il nostro compito è però quello di aprirlo ai cittadini, farlo conoscere e apprezzare.
Lo spettacolo di Luigi De Simone rappresenta in questa chiave un ulteriore passo avanti, vista la collaborazione con la scuola e l’innovativo impiego della suggestiva villa romana di Masseria De Carolis come palcoscenico”, conclude il sindaco di Pollena Trocchia, Francesco Pinto. Lo spettacolo andrà in scena mercoledì 18 giugno alle ore 20.