Ad Amalfi si inaugura “V.I.T.R.I.O.L.V.M.”, mostra sulla magia popolare e i simboli ermetici

amalfiDomenica 22 giugno alle 19:15 nell’Arsenale della Repubblica di Amalfi, si inaugura la Mostra “V.I.T.R.I.O.L.V.M. – simboli ermetici e magia popolare”, che resterà in esposizione sino a domenica 27 luglio.

L’idea di questa mostra di pittura – promossa dall’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Amalfi, retto da Daniele Milanosegue il ritrovamento di due antiche formule di medicina popolare in un archivio privato amalfitano, Per Ii morsi degli animali velenosi e Orazione contro i vermini, la cui grafia é del sacerdote Filippo Baldassarre Vuolo di Conca dei Marini, possessore di una ricca biblioteca e autore, fra I’altro, di un’impeccabile copia manoscritta, terminata nel 1774, dei Physicae Experimentaliis Elementa.

Questi suggestivi documenti rievocano i tanti racconti di prodigi bianchi e neri ascoltati dalla voce dei contadini: i guaritori, i rimedi, gli scongiuri, le case abitate, i luoghi maledetti, gli spiritelli domestici, i tempestari, gli gnomi, le janare, i licantropi, gli jettatori, i brevi, gli amuleti, i chiaroveggenti, gl’indovini.

ll titolo della mostra, VI.T.R.I.O.L.V.M. — simboli ermetici e magia popolare, allude ad un famoso acronimo alchimistico e ben rappresenta la sintesi espressa dall’accostamento delle opere pittoriche di Annalisa Cerio e di Ernesto Saquella. ll motto, infatti, Visita Interiora Terrae Rectificando lnvenies Occultum Lapidem Veram Medicinam (Vedi le profondità della terra e, riordinando, troverai la pietra invisibile che é la vera medicina), richiama I’unità fra lo scopo dell’introspezione e il migliore impiego dei suoi risultati.

Nelle arti Ia magia é presente da sempre, in tutto il mondo, e non solo come testimonianza di usi e credenze del passato, ma come segno concreto che indica una via alternativa alla realtà apparente, come espressione di una precisa volontà spiritualizzante che tende a cambiare la vita di colui che vi si connette senza pregiudizi.

«Saranno in mostra simboli e glifi vivificati artisticamente – ha dichiarato il curatore Antonio Porpora Anastasioaccompagnati da scene e figure tradizionali di forte tensione: Ie visioni essenziali, il polimaterismo e Ia sicura gestualità di Ernesto Saquella accanto ai ricordi e agl’interrogativi presentati con grande sincerità da Annalisa Cerio. Opere che si sottraggono al chiacchiericcio dei professionisti dell’erudizione e dinanzi alle quali risulta ozioso invocare smascheramenti. Opere da guardare con gli occhi dell’anima, nelle quali riflettersi come in uno specchio».

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