Due assessori non pompeiani e forse nemmeno “competenti”

A dire il vero gli uomini del condottiero, in questa giunta presentata ieri a Palazzo de Fusco, sono solo tre, Pietro Amitrano, Enzo Sica e Diego Marmo, le altre due sono in quota rosa e sono le signore Imma Pirozzi e Sonia Palomba. Una squadra assolutamente inattesa, nomi che nessuno si aspettava, a parte Amitrano. Una giunta sicuramente degna di fiducia anche se non proprio fatta di “non politici”, come promesso: Sica è consigliere comunale a Torre Annunziata, Amitrano è fresco di campagna elettorale in qualità di candidato sindaco e non è “politico” solo perché non è stato eletto dai pompeiani. Per lui, comunque, il premio assessoriale dal sindaco Uliano per la scelta al ballottaggio.

uliano giunta

Il sindaco Ferdinando Uliano dal primo momento ha parlato di una squadra costruita intorno alle competenze e ancora ieri ha elogiato le professionalità e le qualità morali dei suoi assessori. Qualità e professionalità che in un certo senso hanno avuto la meglio anche sulle scelte mirate a valorizzare le professionalità pompeiane come annunciato da sempre proprio dal neo sindaco, dato che due assessori su cinque non sono pompeiani.

Diego Marmo
L’assessore Diego Marmo

Uno dei due è Diego Marmo che ha dichiarato: «Io non pensavo proprio, fino ad una settimana fa, di fare l’assessore. Se qualcuno, in altri Comuni, me l’avesse chiesto avrei detto “no”. Quando mi è arrivata questa proposta di fare l’assessore alla legalità in questo Comune, il “no” è diventato “si”, perché Pompei è una città che mi affascina. Mi sono reso conto che Pompei era stata maltrattata.

La legalità bisogna praticarla, bisogna metterci la faccia. La legalità è qualcosa che comincia dal basso. A Pompei mancano tanti servizi per i turisti, che hanno bisogno di avere informazioni, di sapere in che zona della città si trovano. Sono lacune che poi finiscono per alimentare l’illegalità. Bisogna fare qualcosa per recuperare tutto quello che non è stato fatto finora. Cercherò di fare qualcosa per restituire a Pompei l’onore che le spetta sia come culla dell’antichità che della cristianità. La prima cosa da fare è avere un contatto con i cittadini. Stabilirò un giorno fisso a settimana per poter incontrare le persone. Abbiamo una città antica che ha duemila anni e che dovrebbe essere trattata con il massimo rispetto, ma ad oggi non è stato così. E’ un delitto che si sta commettendo nei confronti della città antica».

L’ ex procuratore capo di Torre Annunziata, oggi in pensione, a cui sono andate le deleghe alla Legalità e Sicurezza dei Cittadini; Difesa del Patrimonio Archeologico ed Ambientale, fu il pm d’aula del processo di primo grado contro Enzo Tortora. Di lui dobbiamo, purtroppo, ricordare l’arringa in cui definì il noto personaggio televisivo “un cinico mercante di morte”. Dopo anni, come è noto, Tortora fu riconosciuto estraneo alle accuse e assolto con formula piena.

Era il 17 giugno del 1983 quando Tortora fu arrestato con l’accusa di associazione camorristica e traffico di droga dalla Procura di Napoli. Esattamente trentun’anni dopo, Marmo è stato nominato assessore alla Legalità e alla Sicurezza dei cittadini del Comune di Pompei.

Sica-Enzo
L’assessore Enzo Sica

Il secondo assessore non pompeiano è Enzo Sica, nato e residente a Torre Annunziata. Alle ultime amministrative torresi fu antagonista dell’attuale sindaco oplontino Giosuè Starita, ed oggi è consigliere comunale proprio a Torre Annunziata. Da sempre a metà strada tra centrodestra e centrosinistra, almeno così ci racconta la sua storia politica.

A Sica, ex city manager nella sua città dal 2000 al 2007, e consulente di numerose aziende dell’area vesuviana, vanno le deleghe alla Struttura Organizzativa dell’Ente e Risorse Umane; Avvocatura e Contratti; Risorse Strategiche; Attività Produttive; Lavori Pubblici e Urbanistica.

«Nelle ultime 24 ore – ha dichiarato Sica – mi è giunto questo invito a far parte della giunta tecnica di Pompei, anche su sollecitazione di qualche amico. Devo dire che per me è gratificante: sono orgoglioso di poter dare il mio personale contributo alla città di Pompei, che è sicuramente un punto di riferimento per i Comuni del comprensorio. La ristrutturazione di un’organizzazione comunale penso che in linea di principio sia un tassello importante: è fondamentale per rilanciare l’attività amministrativa, per renderla efficiente ed efficace e per raggiungere gli obiettivi programmatici che la politica si propone. Non mi permetto di giudicare l’attuale situazione, che non conosco, vedremo se sarà necessario adottare alcune modifiche per raggiungere questi obiettivi».

Fermo restando che le due cariche, quella di consigliere comunale a Torre Annunziata e quella di assessore a Pompei, non sono incompatibili, alla domanda diretta che gli abbiamo rivolto relativa a se si sentirà più consigliere oplontino o più assessore mariano la risposta è stata pronta e netta: «Sicuramente più assessore di Pompei». Subito dopo Sica ha aggiunto «Se le cose a Torre Annunziata dovessero proseguire nel modo in cui sono andate negli ultimi mesi, non escludo di dare le dimissioni da consigliere».

In qualità di commercialista e a fronte dei numerosi incarichi gestionali ricoperti sono comprensibili gran parte delle deleghe assegnategli, anche se alcune di esse potrebbero nascondere delle incompatibilità, ma quelle che non si spiegano, sempre a fronte della “squadra costruita intorno alle competenze”, sono quelle all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici. Non è molto chiaro intorno a quali competenze sono state accorpate al suo assessorato anche queste altre due pesanti e fondamentali deleghe che di certo non possono essere considerate di contorno, secondarie.

Infondo il sindaco Uliano un “commercialista” lo aveva già dovendo pagare la “cambiale” a Pietro Amitrano. Magari per Urbanistica e Lavori Pubblici forse sarebbe stato meglio individuare qualche altra “competenza” più specifica, magari pompeiana, a meno che non si tratti di un’altra inevitabile “cambiale” politica.

A ogni modo, oggi parte, ancora una volta, il futuro di Pompei. Ci sarà tempo per le critiche, se dovessero essere necessarie, a questa squadra che si è presentata ai pompeiani come una ventata di rinnovamento. Tutti però dovranno essere pronti a riconoscerle i giusti meriti se veramente Pompei dovesse cambiare come annunciato e come tutti si augurano.

Gennaro Cirillo

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