Non si arresta lo scempio in via Napoli a Pozzuoli: sembra infatti che dalla mente malata di qualche “bagnante” infastidito dalla presenza dei gatti sulla scogliera sia partorita l’abominevole idea di avvelenare i felini. Semplice e diabolica la tecnica consistente nel mischiare a cibo per animali del veleno che inesorabilmente nel giro di pochi ore si rivela fatale per i gatti. A prescindere dall’inciviltà di un gesto tanto folle quanto cinico, dal divieto di balneazione che impera nella zona, dalle blatte che invadono gli scogli dividendo le rocce vulcaniche con i ratti proprio non si comprende come le istituzioni restino passive a rimirare un simile sfacelo. Per non parlare dei rischi igienico – sanitari scaturiti dalla decomposizione dei gatti tra gli scogli: scogli sui quali giocano quotidianamente bambini la cui innata curiosità potrebbe portare a toccare lo “strano cibo” apparentemente lasciato per rifocillare gli amabili felini. Ci si augura che non si attenda il verificarsi dell’ennesima tragedia annunciata per correre ai ripari.
E’ tempo che dal palazzo di città il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia si desti dal sonno amministrativo che ormai da troppo tempo penalizza il paese tentando quanto meno di arginare gli enormi disservizi che affliggono la comunità. Il quesito è sempre lo stesso : chi controlla il controllore? I cittadini avviliti guardano con profondo scetticismo al mondo politico, agli oratori della scuola dell’obbligo che in periodo elettorale promettevano interventi risolutori nella zona per poi andare in letargo una volta premiati alle urne.
Ebbene questo letargo quinquennale sta costando un prezzo troppo alto a Pozzuoli: non si possono umiliare millenni di storia trasformando un immenso patrimonio paesaggistico – archeologico in un grande alveare ristorativo dove bar e pub sorgano praticamente uno a ridosso dell’altro mentre la cultura e la sana impresa turistica agonizza sotto lo sguardo colpevole di amministratori incapaci.
Alfonso Maria Liguori