Inoltre, viene ricordato il principio dell’”obbligo del servizio pubblico” che impone ai grossisti di garantire in permanenza un assortimento di medicinali sufficiente a rispondere alle esigenze di un territorio geograficamente determinato, nei limiti di cui i detti medicinali siano forniti dalle aziende farmaceutiche, e di provvedere alla consegna delle forniture richieste in tempi brevissimi.Un compito rilevante è affidato al farmacista che deve procedere, direttamente o attraverso le associazioni rappresentative della categoria, ad effettuare una apposita segnalazione all’autorità territorialmente competente (Regioni, Provincie autonome, o altre autorità individuate dalla normativa territoriale) di irreperibilità del farmaco nella rete distributiva territoriale nonché l’indicazione del distributore all’ingrosso che non ha provveduto alla fornitura. Sulla base di tale segnalazione l’autorità competente territorialmente deve accertare l’eventuale violazione dell’”obbligo di servizio pubblico”che comporta l’irrogazione di sanzioni di diversa gravità, che nell’ipotesi di reiterazione della violazione giungono fino alla revoca dell’autorizzazione alla distribuzione all’ingrosso dei medicinali.
Il Comando dei Carabinieri per la salute effettuerà gli accertamenti presso i diversi livelli della filiera distributiva del farmaco diretti a garantire l’osservanza delle disposizioni normative vigenti.Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” da quando è stata abolita l’incompatibilità tra la farmacia e l’attività di grossista, assistiamo ad una proliferazione di farmacisti che fanno i grossisti, spesso all’interno dell’attività di farmacia. Questo espediente, portano a dei vantaggi economici contribuendo però a determinare una carenza di medicinali contingentati, a scapito del cittadino. Auspicabile per lo “Sportello dei Diritti” a un ritorno della regolamentazione dell’attività di grossista.