Regna il caos a Ercolano sotto il profilo sia politico che economico- produttivo. Lo si respira nell’aria da sempre, lo si legge sui volti sfiduciati dei giovani costretti a lasciare gli amati luoghi natii alla ricerca di quel minimo di vivibilità che Ercolano non ha mai saputo offrire ai propri figli.
Se per sviluppo economico si intende la prolificazione smisurata di attività ristorative e bar allora il paese è nel “top” della forma: se invece in questa frenetica distribuzione di licenze sul territorio si intravede l’inizio di una guerra tra “poveri” ovvero di una concorrenza talmente spietata da puntare al risparmio anche di pochi centesimi per conquistare il pubblico si è decisamente più vicini alla realtà. Per non parlare delle iniziative di pessimo gusto adottate da chi, a margine della politica che conta, tenterebbe di guadagnare consensi agli occhi del popolo ercolanese mostrandosi particolarmente attivo sul territorio in modo però quanto meno discutibile.
Il sindaco Vincenzo Strazzullo appare distante dalle esigenze comunitarie e forse già alle prese con l’inizio della ormai prossima campagna elettorale per le amministrative locali. Sulla carta tanti valorosi contendenti al titolo da contrapporre alla ricandidatura del buon Strazzullo : contendenti che potrebbero però fare “marcia indietro” una volta ottenute dall’attuale sindaco garanzie tali da poter soddisfare i propri interessi. Questo mormorano gli addetti ai lavori della politica ercolanese, i “saggi” che ben conoscono la natura dei soggetti sulla carta chiamati a risollevare le sorti del paese. Il giovane ma già affermato renziano della prima ora Ciro Buonajuto potrebbe sfatare questa miserabile ipotesi imponendo un passo nuovo e cadenzato ad una comunità ormai alle corde. Della serie: Buonajuto sarà vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza.
Alfonso Maria Liguori