L’assemblea generale dell’Ebu, European Broadcasting Union, in sostanza le tv che fanno servizio pubblico nel vecchio continente, dopo 12 anni torna in Italia, a Napoli, il 26 e 27 giugno. Ottima occasione per un maxi spot a favore dei beni culturali italiani in generale e di Pompei in particolare, colta al volo da titolare del Mibact, Dario Franceschini, nella cui agenda ufficiale è infatti spuntato, appunto per il primo pomeriggio del 27 giugno, un incontro all’Auditorium degli scavi archeologici di Pompei con il presidente della Rai, Anna Maria Tarantola e con una delegazione dell’Ebu.
Per un solo giorno la visita a Pompei della delegazione dell’Ebu manca la riapertura, il 28 giugno, del Teatro Grande di Pompei, dopo quattro anni.
A nostro parere una fortuna per Pompei e per i beni culturali. Il ministro eviterà così di mostrare all’Europa l’arena da villaggio turistico in cui è stato trasformato quello che abbiamo più volte chiamo il “Nuovo” Teatro Grande di Pompei.
La notizia arriva a soli pochi giorni dal rinvio a giudizio per i responsabili di quello che è stato forse il più grande sperpero di denaro pubblico sottratto a concrete opere in difesa del patrimonio archeologico nazionale.
Uno spot veramente positivo, veramente degno di essere lanciato su tutte le tv del mondo sarebbe quello di riuscire ad individuare colpe e colpevoli dello scempio. Per i soldi bruciati, ricordiamo che i lavori sarebbero dovuti costare 450mila euro e a conti fatti furono spesi bel 8milioni, per quei fondi utilizzati certamente non per gli Scavi Archeologici di Pompei, ormai è troppo tardi. Non ci sono più.
La visita manca anche un appuntamento meno positivo ovvero i disagi per i visitatori che potrebbero verificarsi, come comunicato dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, dal 22 al 26 giugno per le assemblee sindacali indette nelle mattinate di questi cinque giorni da Cisl, Uil, Flp, Unsa e Usb appunto a Pompei, Ercolano, Oplontis, Stabia e all’Antiquarium di Boscoreale.