Chiusura Scavi di Pompei, basterebbe un minimo sforzo da parte di Franceschini

pompeiLa chiusura degli scavi di Pompei di questa mattina, delle volte precedenti e dei prossimi giorni si poteva e si può ancora evitare con il minimo sforzo da parte del Ministro Franceschini.

La vertenza Pompei ha anche competenze ministeriali e non può essere risolta con le sole competenze del locale soprintendente.

Anche se i sindacati hanno adottato incomprensibilmente il metodo delle assemblee che si svolgono negli orari di visita degli scavi che sono, di fatto, una chiusura impropria delle aree archeologiche vesuviane, bastava una normale riunione tra Ministro e rappresentanti dei custodi e, in poche ore, si poteva chiudere la questione.

Da alcuni decenni si evidenzia la sproporzione inammissibile tra le ordinarie rivendicazioni dei lavoratori e i danni incalcolabili, in termini economici e di reputazione dell’Italia, che derivano dalla chiusura degli scavi di Pompei, Ercolano, Oplonti e Stabia.

Infatti, pagare con regolarità gli arretrati di prestazioni svolte dai custodi, adeguare i loro luoghi di lavori alle norme di salute e sicurezza dei lavoratori, organizzare con maggiore efficienza le prestazioni quotidiane di lavoro, potenziare gli organici di chi deve vigilare sugli scavi di Pompei ricorrendo anche alla mobilità del personale, non sembrano proprio questioni che, per la loro risoluzione, devono sottoporre migliaia di turisti a restare bloccati sotto il sole o, addirittura, a rinunciare alla visita di Pompei dopo essere giunti in Italia dall’altra parte del mondo.

Arch. Antonio Irlando

Osservatorio Patrimonio Culturale

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