Antonio Varone, riconfermato sindaco di Sant’Antonio Abate, ha presentato questa mattina la nuova giunta che lo affiancherà in questo secondo mandato.
Una nuova giunta, tecnica, cinque assessori di cui due in quota rosa, con un netto taglio nel segno della discontinuità. Nuovi nomi, Varone non ha confermato nessuno degli assessori uscenti, qualche parentela di troppo e tante polemiche.
Due le parentele che sono subito saltate all’attenzione dei tanti addetti ai lavori, dall’opposizione alla maggioranza sino ai delusi illustri come l’ex assessore Antonio Criscuolo e la prima dei non eletti Donatella Donadio che già provavano a “consolarsi” con una chiamata diretta da parte del primo cittadino.
Nella squadra di governo, infatti, Varone ha inserito la cugina, Mariassunta La Mura, 26enne, laureanda e membro del Forum dei Giovani e, non pago di questa prima criticabile scelta, il primo cittadino abatese porge ulteriormente il fianco alle polemiche chiamando in giunta anche il compagno di un’altra cugina, Francesco La Mura, imprenditore vitivinicolo. I due, pur avendo lo stesso cognome, non sono comunque parenti. Sono proprio questi due i nomi che rischiano di spaccare una maggioranza che si aspettava una maggiore visibilità politica per i propri esponenti anche a fronte dello strabordante risultato elettorale.
Umberto D’Anna sarà il vicesindaco, geologo, uomo di fiducia del primo cittadino e
redattore del piano di protezione civile adottato un anno fa dal Comune abatese.
La squadra è stato completata con Bruno Mercurio e Sara Calabrese, ma sulle deleghe il sindaco ancora non si sbottona e ha annunciato che e le comunicherà solo dopo l’imminente riunione di maggioranza che vedrà i troppi delusi per le scelte di Varone provare il braccio di ferro, con il rischio di far saltare gli accordi già presi sulla nomina di Giuseppina Falconetti a presidente del Consiglio Comunale.
Il toto-deleghe nel frattempo comincia a tambur battente e per gli scommettitori le prime ipotesi vedrebbero il vicesindaco D’Anna assessore al Bilancio e all’Ecologia; Per Mariassunta La Mura ci sarebbero Scuola, Politiche sociali e giovanili; a Francesco La Mura dovrebbero andare Lavori Pubblici e Sport. Cultura e Pari opportunità a Sara Calabrese e, infine, come ampiamente annunciato in campagna elettorale, Varone ha voluto un assessorato prettamente mirato per l’Urbanistica e il Puc. A ricevere questo incarico Bruno Mercurio che dovrà fare il conto con il progetto varato dall’ex assessore Renato Cristiano il cui Puc è stato più volte sbandierato in campagna elettorale, dallo stesso Varone, come già in arrivo e pronto ad essere adottato dalla città.
La bocciatura dell’assessore, come sottolineato anche dal capo dell’opposizione Nicola Mercurio: «…fa trasparire non pochi dubbi sulla reale bontà del Piano urbanistico comunale redatto»
Lo stesso Mercurio riprende nella sua critica un documento prodotto dalla lista civica Città Giusta nel quale si sollevava, già qualche giorno fa il problema: «Pur apprezzando la totale discontinuità dalla passata amministrazione – avevano sottolineato i componenti della civiva abatese – non capiamo perché se il sindaco parla dell’imminente approvazione del Puc, non premia chi ha lavorato all’elaborazione del Piano, e addirittura lo boccia. Questa sostituzione lascia lecitamente intendere che quanto detto sul Puc, e cioè che fosse in dirittura d’arrivo, sia una colossale bufala elettorale e che ora sia di nuovo tutto da rifare, come accade ormai da mezzo secolo a Sant’Antonio Abate».
Alle polemiche politiche sul Piano urbanistico comunale va aggiunto il fatto che lo stesso strumento urbanistico è già stato oggetto dell’attenzione della Procura di Torre Annunziata che ha ravvisato presunte irregolarità sulle quali le indagini sono ancora in corso; Piano del resto ancora bloccato in Provincia per alcuni pareri non ancora rilasciati.
Varone, intanto, glissa sulle critiche e rilascia una laconica dichiarazione rinviando, almeno per ora, le critiche ai mittenti: «Posso solamente dire che questa è una giunta tecnica, di alto valore professionale, scelta con oculatezza e senza pressioni di nessun genere. Si tratta di scelte basate sul merito. Tutto il resto – conclude Varone – sono chiacchiere e polemiche alle quali non voglio nemmeno rispondere».
Enrico Guastafierro