Ciro Esposito è morto, il giovane si è spento nelle prime ore del mattino

ciro espositoUna notizia che non avremmo voluto mai darvi, Ciro Esposito è morto.

Dopo 53 giorni di agonia nel reparto di Rianimazione del Policlinico Gemelli, il tifoso del Napoli ferito prima della finale di Coppa Italia s’è spento nelle preme ore di oggi.

Le sue condizioni si erano improvvisamente aggravate ieri, dopo svariati interventi chirurgici , l’ultimo il 19 giugno, che avevano fatto sperare in un miglioramento. Era rimasto cosciente quasi fino all’ultimo, poi prima sedato e infine, nelle ultime ore, era entrato in coma irreversibile.

Ciro Esposito è morto “per insufficienza multiorganica non rispondente alle terapie mediche e di supporto alle funzioni vitali”, ha precisato Massimo Antonelli, direttore del Centro rianimazione del Gemelli. Poi a nome di tutto il reparto del Gemelli ha espresso “profondo cordoglio e vicinanza ai genitori di Ciro in questo momento di dolore per la perdita del proprio figlio”.

la Procura ha disposto l’autopsia sul corpo del povero Ciro. I tempi non dovrebbero essere lunghi e, probabilmente, già in giornata la salma potrebbe essere restituita ai parenti. Una camera ardente verrà allestita all’auditorium di Scampia.

Ecco il comunicato della famiglia Esposito che annuncia la morte del giovane Ciro: “Alle 6 di questa mattina dopo un calvario durato 50 giorni si è’ spento il nostro Ciro, un eroe civile. Quel maledetto 3 maggio il nostro Ciro e’ intervenuto in via Tor di Quinto a Roma per salvare i passeggeri del pullman delle famiglie dei tifosi del Napoli calcio. Il nostro Ciro ha sentito le urla di paura dei bambini che insieme alle loro famiglie volevano vedere una partita di calcio. Ciro e’ morto per salvare gli altri. Noi chiediamo alle istituzioni di fare la loro parte. Daniele De Santis non era solo. Vogliamo che vengano individuati e consegnati alla giustizia i suoi complici. Vogliamo che chi, nella gestione dell’ordine pubblico, ha sbagliato paghi. Innanzitutto il prefetto di Roma che non ha tutelato l’incolumità dei tifosi napoletani. Chiediamo al presidente del Consiglio di accertare le eventualità responsabilità politiche di quanto accaduto. Nessuno può restituirci Ciro ma in nome suo chiediamo giustizia e non vendetta. Vogliamo ringraziare tutti coloro che in questi 50 giorni hanno manifestato la loro solidarietà. Oggi non è gradita la presenza delle istituzioni che si sono nascoste in questi 50 giorni di dolore. Il nostro sentito grazie al personale medico e paramedico del policlinico Gemelli per la loro umanità e professionalità e a quei napoletani come il proprietario dell’albergo romano che ci ha fatto sentire il calore e l’affetto della nostra città. Al presidente del Napoli, al sindaco di Napoli e al presidente della ottava municipalità di Napoli va tutta la nostra riconoscenza”. 

Cin un tweet anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris è intervenuto annunciando il lutto cittadino per la scomparsa del tifoso azzurro: “Ciro è morto e a Napoli proclamiamo il lutto cittadino. Per Ciro, per i familiari, per il nostro popolo. Per dire no al binomio calcio-violenza”. 

Immediato anche il messaggio del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis: “Ciro era un nostro tifoso che voleva passare una serata di gioia tifando per la propria squadra. Questa tragedia deve far riflettere tutto il mondo del calcio e delle istituzioni che collaborano con esso. Esprimo ai genitori ed a tutta la Sua famiglia le mie più sentite condoglianze unitamente a tutto il Calcio Napoli”. 

 A tutta la famiglia vanno le più sentite condoglianze da parte di tutta la redazione de il Gazzettino vesuviano.

Cosimo Silva

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