Le indagini hanno consentito di accertare che il titolare di fatto di una rivendita di auto è stato indotto dai marescialli della Polizia Locale a corrispondere loro, in più occasioni, somme indebite di denaro per essere agevolato nell’esecuzione del provvedimento di sequestro preventivo della rivendita disposto dal Gip per abusi edilizi.
In particolare omettendo di dare effettiva esecuzione al provvedimento di sequestro e facendo apparire come eseguito lo sgombero, in realtà mai effettuato, dell’area utilizzata per l’esposizione delle auto nella quale l’attività commerciale era proseguita illegittimamente.
“L’applicazione della misura coercitiva degli arresti domiciliari – si legge nella nota – si è resa necessaria per evitare la commissione di ulteriori reati da parte degli indagati che operano nel settore dell’antiabusivismo edilizi, essendosi accertato che le condotte delittuose per cui si procede sono state reiterate nel tempo”.