Patria del clientelismo spicciolo e della prevaricazione violenta Ercolano si presenta quanto mai “caotica” alla vigilia delle ormai prossime amministrative locali.
I nomi altisonanti della politica che conta in paese sono sempre in pole position, pronti a giocarsi il tutto per tutto nella candidatura a sindaco.
Antonello Cozzolino, Antonio Liberti, Ciro Buonajuto : la triade data come favorita nel toto sindaco in casa del Pd da opporre alla ricandidatura dell’attuale guida della comunità ercolanese Vincenzo Strazzullo.
Noto per le doti attendiste e aggregative (al momento opportuno) Strazzullo starebbe già studiando le mosse da adottare per riaffermare la propria leadership sul territorio.
A giudicare dalle pesanti critiche mosse dai residenti all’attuale sindaco ( tacciato quotidianamente di essere lassista e poco presente alle problematiche cittadine) sembrerebbe improbabile la conferma elettorale di Strazzullo : sempre che il paese in questione non fosse però Ercolano, patria delle contraddizioni e delle evidenti discrepanze dove se a decidere che “l’asino vola” è un pezzo da novanta del mondo politico sono in migliaia a giurare di aver visto il simpatico quadrupede sorvolare la città. In questo guazzabuglio un plauso è sinceramente rivolto alle associazioni volontarie e ai comitati di quartiere che difendono a spada tratta i diritti civili del popolo ercolanese.
Da soli però questi “eroi moderni” non posso arginare il mare di guano che trasborda da una pessima gestione del territorio e dall’arroganza di chi si è talmente ben piazzato a livello dirigenziale nel palazzo di città da prestare scarsa attenzione alle sacro sante rivendicazioni dei concittadini. In sintesi, come abbiamo più volte notato, tutto si fa perché nulla cambi : nel torbido si pesca meglio anche se il frutto di questa pesca è pagato a caro prezzo dagli onesti contribuenti ercolanesi con particolare riferimento ai giovanissimi figli di questa terra vulcanica.
Alfonso Maria Liguori