Come si possano giustificare sacrifici violenti, profanazioni di chiese o di simboli religiosi è francamente inspiegabile : non bisogna sottovalutare la pericolosità sociale di certi fenomeni che vanno compresi e arginati sul nascere attraverso una sano dialogo con i giovani che non deve però sfociare nel retorico bigottismo da oratorio ma al contrario nel sano confronto indispensabile alla formazione socio – civile di un individuo adulto.
Ognuno ha il diritto di credere nel proprio Dio, qualsiasi sia il nome che attribuisce allo stesso o al colore dell’immagine che lo rappresenta : a patto però che si parli di un essere supremo di pace e tolleranza e non di pseudo demoni inneggianti alla violenza e all’inutile brutalità. In tal senso sarebbe opportuno che le associazioni presenti sul territorio, le parrocchie e le istituzioni costituissero un valido baluardo contro la disinformazione e l’ignoranza che circonda spesso delicatissime tematiche.
Sicuramente il dato non sfuggirà all’attenzione del primo cittadino Vincenzo Strazzullo chiamato oggi a misurarsi contro uno dei più subdoli e devastanti nemici del vivere civile che già in passato ha mietuto vittime giovanissime tra ingenui seguaci della più farneticante alterazione del concetto di “culto”.
Alfonso Maria Liguori