Sul posto sono stati trovati bossoli di una pistola calibro 7.65. Sulla vicenda indagano i poliziotti del commissariato Vicaria.ridotto in fin di vita stanotte dai rapinatori che volevano portargli via lo scooter.
E’ accaduto in via Vespucci. Il giovane risiede a Marigliano ed era in compagnia della fidanzata su uno “Yamaha Tmax”. La coppia viaggiava con un’altra coppia di fidanzati a bordo di un altro motorino.
I rapinatori sembra abbiano affiancato il 27enne strattonandolo per un braccio così da costringerlo a fermarsi ma Giacomo forse ha intuito il pericolo ed ha reagito accelerando. Questo gesto ha fatto scattare la rabbia dei rapinatori, che senza pensarci un secondo hanno esploso il colpo.
Quello che è certo, secondo le prime ricostruzioni della polizia del Commissariato Vicaria che procede alle indagini, è che il motociclista non si è fermato provando a divincolarsi da quella situazione di pericolo percepita, ma non ha avuto il tempo di perché il passeggero a bordo dello scooter che lo aveva affiancato ha estratto una pistola e fatto fuoco. Sul posto sono stati trovati bossoli di una pistola calibro 7.65.
Il proiettile gli ha bucato il polmone per attraversare fegato e la milza che è stata asportata durante l’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto una volta giunto nel vicino ospedale.
I malviventi non sono riusciti a portargli via il mezzo, anzi, Giacomo, nonostante fosse ferito gravemente, è riuscito a mantenere il controllo dello scooter. Le urla della fidanzata è l’avvicinarsi degli amici hanno messo in fuga i criminali.
«Devo ringraziare le guardie giurate e il parcheggiatore che si trovava davanti all’ospedale perché Giacomo è stato trasportato da loro al pronto soccorso – ha dichiarato Carlo, zio del 27enne – hanno preso una barella e se lo sono caricati perché c’è un assurda legge per cui bisognava aspettare il 118 e i sanitari non potevano uscire dall’ospedale».
Il ragazzo immediatamente soccorso come codice rosso è stato operato durante la notte e successivamente ricoverato in rianimazione, dove è attualmente in condizioni cliniche stazionarie.
«La moto ha solo un mese di vita, comprata con sacrifici e Giacomo ci tiene moltissimo – continua lo zio – ricordo che gli dicemmo di fare attenzione ma si può vivere col terrore che possano accadere episodi del genere?».
La polizia sta ascoltando le testimonianze della fidanzata e degli amici, oltre a monitorare l’intera zona per acquisire le immagini di videosorveglianza che potrebbero fornire nuovi indizi su i rapinatori che non indossavano caschi ed erano a volto scoperto. In ospedale sono accorsi la mamma, il papà e la sorella di Giacomo, che si trovava in Spagna, ma anche tanti parenti e amici.