Degrado e abbandono: il monumento ai caduti di Piazza Trieste

Monumento ai caduti in piazza trieste a ErcolanoDanneggiata dall’esplosione di un petardo,  da anni imbrattata , sporca e con una cartellonistica celebrativa a pezzi: così si presenta il monumento ai caduti per la patria nella centralissima Piazza Trieste a Ercolano. Addirittura è stata fissata sulla statua una bandiera ridotta a brandelli con i colori del Calcio Napoli che miserabilmente sventola quale testimonianza incivile dell’infimo livello raggiunto dalla comunità ercolanese. Bar, pub e attività ristorative : questo la città produce e nulla più per chi ha avuto il coraggio di rimanere e investire negli amati luoghi natii. Lodevole il coraggio di alcuni imprenditori e associazioni di commercianti che lottano quotidianamente per il rispetto dei propri diritti con le istituzioni competenti ma da soli questi eroi moderni ( pensiamo alle spese di gestione di un’attività commerciale e ai rischi legati alla stessa) possono poco o nulla contro l’immobilismo titanico del governo locale.

La città necessiterebbe di un piano commerciale all’altezza della tradizione storico-culturale dei luoghi, di sinergie tra le forze sociali che invece si limitano a rimirare lo sfacelo di un paese ormai in agonia. A subire maggiormente l’incapacità di chi governa la città gli onesti contribuenti, i cittadini che non hanno santi in paradiso ne appartengono ad alcun pezzo da novanta della politica indigena.

In casa  del Pd Antonello Cozzolino, Ciro Buonajuto e Antonio Liberti aspirerebbero alla carica di primo cittadino attualmente detenuta dal noto camice bianco Vincenzo Strazzullo.  Nella ricandidatura di Strazzullo o nella ascesa al palazzo di Cozzolino, Buonajuto e Liberti è riposto il futuro della comunità ercolanese.  In molti sono pronti a scommettere sul fatto che tutto si farà perché a Ercolano nulla muti e la storia del paese sembrerebbe dargli ragione. Non resta che attendere fiduciosi l’arrivo del nuovo “messia politico” ( poco ci si crede francamente) in grado di mutare positivamente il corso degli eventi nella cittadina vesuviana.

Alfonso Maria Liguori

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano