La città necessiterebbe di un piano commerciale all’altezza della tradizione storico-culturale dei luoghi, di sinergie tra le forze sociali che invece si limitano a rimirare lo sfacelo di un paese ormai in agonia. A subire maggiormente l’incapacità di chi governa la città gli onesti contribuenti, i cittadini che non hanno santi in paradiso ne appartengono ad alcun pezzo da novanta della politica indigena.
In casa del Pd Antonello Cozzolino, Ciro Buonajuto e Antonio Liberti aspirerebbero alla carica di primo cittadino attualmente detenuta dal noto camice bianco Vincenzo Strazzullo. Nella ricandidatura di Strazzullo o nella ascesa al palazzo di Cozzolino, Buonajuto e Liberti è riposto il futuro della comunità ercolanese. In molti sono pronti a scommettere sul fatto che tutto si farà perché a Ercolano nulla muti e la storia del paese sembrerebbe dargli ragione. Non resta che attendere fiduciosi l’arrivo del nuovo “messia politico” ( poco ci si crede francamente) in grado di mutare positivamente il corso degli eventi nella cittadina vesuviana.
Alfonso Maria Liguori