Sostenuta dal successo riscosso dalle edizioni precedenti, anche quest’anno ha preso il via la terza edizione della “Festa contadina 2014” grazie all’impegno e all’entusiasmo dei soci ed alla collaborazione di alcuni concittadini; sabato 28 e domenica 29 giugno, nel cuore di Trecase, i numerosi visitatori, in gran parte affluiti dalle zone limitrofe, si sono felicemente ritrovati per trascorrere momenti di aggregazione, ballando assieme come caratteristici gruppi folcloristici accompagnati da melodie dolci e struggenti, assaggiando dolci e pietanze della più tipica tradizione contadina e degustazione ottimi vini prodotti sulle pendici del Vesuvio da varie case vinicole locali.
– L’obbiettivo della festa, da come recita la brochure, non è solo quello di divertire e riscoprire gli antichi sapori di una volta; essa rappresenta anche un modo per far capire cosa ha significato la cultura contadina per le passate generazioni trecasese e le possibili potenzialità di sviluppi futuri di un ritorno ad essa, opportunamente “adattata” alle mutate condizioni economiche sociali. –
Ed è stato così che il visitatore si è trovato tra variegate qualità di albicocche e vini pregiati del Vesuvio, tra sapori e profumi di una volta, intraprendendo un fascinoso viaggio per riscoprire la Trecase di un tempo passato, girovagando negli antichi portoni del Centro Storico e lungo il corso principale cittadino, tra musiche e balli, rivivendo mestieri dimenticati, vecchie tradizioni, giochi del passato e assaggiando prodotti tipici della cucina contadina. Rivedendo i preziosi merletti della nonna ed infarinandosi tra i produttori di pasta fresca stasa al sole ad asciugare. Il visitatore ha altresì potuto apprezzare l’abilità dei contadini nel realizzare sgargianti “piennoli” di pomodorini nostrani e la capacità del “Cardalane” nel ridare igiene e morbidezza ai materassi di quei tempi.
È stato bello assistere alla cura con cui tutta la famiglia celebrava il “rito” dell’imbottigliamento dei pomodori e preparava la densa conserva degli stessi. È stato interessante conoscere gli strumenti usati dai nostri avi per la vinificazione (quanta fatica e genuinità in quel prodotto). E dulcis in fundo è stato fascinoso ritornare bambini, seppure per poco e divertirsi con i giochi del passato. Ad allietare le due splendide serate di fine giugno ci hanno pensato i musici locali con la postazione fissa di Salvatore Napodano e la posteggia mobile guidata da Ignazio Panariello. Ospite d’onore il gruppo folk de’ – ’A paranza d’ ’o lione -.