Giusto un mese fa dalle colonne di questo giornale demmo notizia della denuncia presentata da un gruppo di cittadini alla locale stazione dei Carabinieri di Gragnano, allo scopo di segnalare l’ennesimo caso di sversamento di rifiuti illegali nella Valle dei Mulini. E’ passato un mese. Un mese utile unicamente a registrare il nulla. Lo stesso nulla che quella denuncia nei fatti ha sortito: le pattuglie della polizia municipale, che pure per un tempo avevano controllato l’area, si sono dileguate di colpo; il sistema di videosorveglianza rimane un’utopia; peggio va per la pulizia generale della Valle, lodevole conquista dei gruppi di volontariato, vanificata tuttavia da reiterati gesti di inciviltà.
Stavolta però non si tratta di sversamenti nuovi, bensì di quegli stessi rifiuti segnalati nella suddetta denuncia.
Il fatto che essi siano rimasti lì, per tutto questo tempo, vuol dire una sola cosa: disinteresse, brutale disinteresse da parte delle istituzioni preposte. Tutte. Nessuna esclusa. Tanto quelle politiche quanto quelle responsabili del mantenimento dell’ordine pubblico. Di contro, invece, l’interesse, la passione civica, l’amore per il proprio paese di cittadini, associazioni, volontari che tentano a fatica di difendere questo gioiello di Gragnano fatto di arte, natura e ambiente.
Mi è caro un passaggio del pensiero di Hobbes, filosofo inglese del ‘600:
“Se lo Stato, costituitosi quale interesse generale per limitare gli interessi particolari, viola l’unico diritto inalienabile dell’uomo, la Vita, questo Stato merita di essere abbattuto”.
Intendiamoci, nessuno parla di abbattere l’ordine costituito. Ma se esso – inteso sia dal punto di vista politico e amministrativo – non funziona, e quindi peggiora sensibilmente la vita di una comunità, va migliorato, pungolato, sferzato. A questo servono le denunce e a questo serve, o almeno così ci piace credere, il nostro mestiere. A fare da scudiscio, da frusta a tutti coloro che invece pensano che la strada migliore da seguire sia gettare i problemi nel dimenticatoio.
Alla giunta Cimmino, da pochi giorni insediatasi, facciamo gli auguri più sinceri. Ma al tempo stesso, con monito costruttivo, diciamo che noi siamo vigili e che sui problemi pretendiamo – e meritiamo – risposte e azioni concrete. A cominciare dalla valorizzazione definitiva della Valle, mutilata e violentata per troppo tempo da quelli che né più e né meno definiamo delinquenti di bassa lega.
Angelo Mascolo
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