Alessandro Santullo, un giovane di 18 anni, si è tolto la vita in località Sant’Angelo a Piesco, dove era residente, impiccandosi, con una corda, ad una trave di un capannone posto poco lontano dalla sua abitazione.
Uno notizia che vede sotto choc tutta Benevento, città nella quale il giovane aveva terminato gli esami di maturità all’Istituto industriale sostenendo appena lunedì con la prova orale.
Aveva scritto su Facebook, lo scorso 1° luglio, dopo aver completato gli Esami di Stato: “Da oggi desidero essere chiamato perito meccanico”. Poi nella serata di martedì 2 per andare alla Festa della Madonna delle Grazie. Al suo rientro, molto tardi, ha inviato prima degli sms a degli amici e poi ha scritto una lettera ai genitori con la quale motivava il gesto che stava per compiere.
A rinvenire Alessandro, ormai senza vita, la mamma. La donna, nella mattinata di ieri, non avendolo visto pronto a raggiungere il suo posto di lavoro in un’azienda agricola della zona, ha cominciato a cercarlo fino al momento del ritrovamento nel capannone non molto distante dall’abitazione.
Trovata anche la lettera che il giovane aveva scritto in cui manifestava la sua profonda delusione: «Ho trovato affetto ma non amore». Nella lettera poi, saluta parenti e amici citandoli uno ad uno. Un giovane che nel suo addio al mondo e a quanto aveva di più caro rivela una inquietudine di fondo che il giovane aveva saputo chiaramente nascondere a tutti. Non era fidanzato, ma probabilmente non era mancata qualche delusione sentimentale.
Sul posto, per stabilire l’esatta dinamica dei fatti, gli uomini della Squadra Mobile con il dirigente, Giovanna Salerno e della polizia scientifica.
Ad effettuare un sopralluogo anche il sostituto procuratore, Giovanni Tartaglia Polcini e il medico legale, Fernando Panarese.
La salma, su disposizione del magistrato, è stata trasferita presso l’obitorio dell’Ospedale Rummo. Molto probabilmente lunedì sarà effettuata l’autopsia.
Alcuni amici, ascoltati dagli agenti della Squadra Mobile per tutta la mattinata, hanno tutti sostenuto che Alessandro non aveva mai palesato momenti di sconforto. Gli amici dicono: «amava la vita». L’anno scorso era stato anche a Londra con la scuola per un corso d’inglese, con ottimi risultati aveva appena concluso un stage in un’azienda e il 20 agosto selezionato tra i migliori dell’istituto ne avrebbe fatto un altro in un azienda di Bologna. Neppure durante il pranzo di fine anno, il 23 maggio scorso, aveva fatto trasparire nulla.
Lunedì scorso nel corso della prova orale per la maturità non era riuscito a terminare il colloquio scoppiando in lacrime. Nessuno avrebbe mai potuto capire se vi fosse qualcosa in più dietro quel pianto, frutto dell’emozione ma che forse nascondeva un disagio profondo, difficile da esternare. Piccoli segnali che non avrebbero però mai fatto pensare a tanto.
Alessandro,