Latitante dal 23 ottobre 2013, è stato arrestato dai Carabinieri Nicola Esposito, considerato capo del clan Cesarano operante tra Pompei e Castellammare di Stabia.
Detto ‘o mostro’, Esposito è stato individuato a Pompei dove si nascondeva in un garage di proprietà di Alfonso Cesarano alias “ò carrozziere”, a sua volta arrestato per favoreggiamento.
Nella notte scorsa verso l”una è scattato il blitz che ha visto impegnati circa una decina di mezzi dei Carabinieri, tra auto civetta e volanti, che hanno letteralmente blindato l’intero quartiere e nel giro pochissimi minuti hanno catturato Nicola Esposito.
Il locale che ospitava da alcuni mesi il latitante era in via Ponte Izzo, una strada parallela al quartiere Ponte Persica, la base del clan fondato dal boss detenuto Ferdinando Cesarano alias “Nanduccio ‘e Ponte Persica. Gli investigatori ritengono che nei primi mesi di latitanza, iniziata con il blitz che i Carabinieri di Castellammare portarono contro il clan Cesarano, appunto nell’ottobre scorso, l’uomo non occupasse il locale pompeiano.
A Pompei viveva da solo e dal nascondiglio di via Ponte Izzo gestiva ancora la cosca anche se in pratica non usciva mai di casa.
Tra i business maggiori della cosca le estorsioni ad imprenditori, in particolare imporre il pizzo agli operatori del mercato floricolo di Pompei.
Nicola ò mostro era, appunto, sfuggito al blitz dell’ottobre scorso quando finirono in manette 16 persone, tra cui i gregari e i capi di due fazioni della cosca che facevano riferimento a Michele Onorato “ò pimontese” e ad Antonio Inserra detto tonino ò guerriero.
Nicola Esposito era assurto alle cronache quando nel 1998 era stato la mente, con una perfetta pianificazione, della fuga dall’aula bunker del tribunale di Fuorni (Sa) del boss Ferdinando Cesarano, uno dei fatti più clamorosi della cronaca degli ultimi vent’anni che in quella occasione fece cadere molte teste dei vertici della giustizia italiana.