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Via di Pozzuoli a Bagnoli: peggiorano le condizioni igienico-sanitarie

pozzuoliVia di Pozzuoli a Bagnoli (primo tratto di via Napoli a Pozzuoli) un mese dopo: l’immagine scattata non senza rischi per l’incolumità dello scrivente mostra come la precarietà igienico-sanitaria dell’area sia ulteriormente peggiorata.

Lo avevamo evidenziato con novizia di particolari, avevamo sottolineato come blatte e ratti dimorassero indisturbati sulla attigua scogliera, come si somministrassero abusivamente alcolici e alimenti a nemmeno cento metri di distanza dal commissariato di polizia di Bagnoli su spiagge inquinate che guardano a specchi di costa soggetti ad assoluto divieto di balneazione eppure ad oggi nulla è cambiato. Come testimoniano gli ombrelloni in spiaggia gli abusivi hanno addirittura messo su, a ridosso di un cumulo di rifiuti, un sorta di spaccio dal quale vendere bibite (anche alcoliche) e noleggiare ombrelloni e lettini di fortuna.

Si rimane interdetti di fronte ad un simile lassismo da parte delle istituzioni competenti : le auto di servizio della polizia locale di Napoli, dei carabinieri e della polizia di stato passano continuamente nella zona senza occuparsi minimamente dei reati continuamente perpetrati a pochi metri di distanza dalla strada.

Solo contravvenzioni per autoveicoli e motoveicoli in sosta vietata: evidentemente la parola d’ordine del governo locale guidato dal sindaco Luigi De Magistris è produrre verbali e apportare liquidi alle casse comunali. Se esiste un limite all’oscenità, all’indifferenza di chi dovrebbe essere preposto al controllo della pubblica incolumità a Bagnoli è stato abbondantemente superato: tacere su una simile oscenità vuol dire offendere la dignità e il diritto alla qualità d’esistenza dei residenti.

La legalità non deve abbandonare Napoli: in prima linea l’informazione, se libera e avulsa a qualsiasi condizionamento politico, è chiamata ad evidenziare disfunzioni costate già un prezzo altissimo ad una città mai così alle corde come in questo particolare momento storico.

Alfonso Maria Liguori

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