«Gaetano Crifò “battitore libero” o peggio, consigliere di opposizione? Sono io la vera maggioranza perché rimanendo fedele a quanto espresso in campagna elettorale e nel programma presentato ai cittadini resto fedele al mandato affidatomi come consigliere di maggioranza. Il sindaco Balzano, invece, pur di continuare a sedere sulla poltrona tricolore è ostaggio degli alleati, leggi Pd riunito, a discapito del suo partito, degli amici politici e soprattutto dei cittadini». Senza mezzi termini il contrattacco del consigliere, di maggioranza, come lui stesso sottolinea, Gaetano Crifò che aggiunge: «Confermo la mia firma sotto il manifesto prodotto dalle opposizioni perché scandisce tematiche a me care da sempre, ma smentisco categoricamente il fatto che io sia all’opposizione. Chi ha prodotto il documento forse si è sbagliato e magari ha voluto compiere l’errore per aumentare il polverone già ben alto».
La problematica Puc (Piano Urbanistico Comunale) a Boscoreale esiste e ormai si protrae da tempo. Il progetto per il nuovo strumento urbanistico vu voluto a suo tempo da Gennaro Langella sindaco; successivamente quello studio passò nelle mani del prefetto Capomacchia che resse le sorti del comune vesuviano sino alle successive elezioni dopo la sfiducia a Langella. Anche il commissario prefettizio diede il suo benestare al progetto che sembrava così in dirittura di adozione. Così però non è stato ed il nuovo Puc boschese, buono o cattivo che fosse si è arenato al cospetto della nuova amministrazione Balzano in carica da più di un anno.
Ora c’è chi dice che il vero ostacolo è dato dal fatto che l’attuale amministrazione non intende licenziare un piano voluto e iniziato dall’ex sindaco Langella, a cui inevitabilmente andrebbe una parte del merito. Dalla maggioranza invece si ribadisce che, anche a fronte della sentenza del Tar dell’8 maggio scorso, che ha svincolato ampie aree del territorio boschese dalla zona rossa, quel piano va rimodulato con interventi mirati per lo sviluppo.
Poi c’è chi come Crifò che sostiene una tesi ben diversa: «Si vuole ampliare la zona industriale approfittando di quella sentenza del Tar senza calarsi nelle reali vocazioni del territorio. Boscoreale è un paese a vocazione agricola e magari turistica, ma non certamente industriale. Dal canto mio, in fase di progettazione, ebbi modo, anche attraverso un duro confronto, di fare inserire una norma con la quale si dava la possibilità di variare la destinazione d’uso ad alcuni insediamenti abitativi a ridosso dei siti di interesse archeologico-culturali e ai confini con Pompei ed i suoi Scavi, il tutto in favore di una rimodulazione turistico ricettiva. Il tutto nel tentativo di creare un volano di sviluppo. Oggi si parla di zone industriali e quello che è più grave è dato dal fatto che negli obiettivi dei vertici “casilliani” del Pd locale non ci sarebbe la creazione di nuovi insediamenti industriali, comunque fuori contesto a mio parere, ma, cosa ancora più grave, si proverebbe a realizzare una delocalizzazione di industrie che insistono lungo la fascia costiera che andrebbero a liberare il litorale a favore del turismo, di altri comuni viciniori, e a deprimere ulteriormente il nostro territorio che si vedrebbe negata la stessa ambizione turistica.
Si sta temporeggiando sul Puc per favorire delle manovre politiche?
Perché quando si tengono le riunioni di maggioranza su questa tematica, il sottoscritto è soggetto all’ostracismo del sindaco Balzano che ha “imposto” persino al presidente Mappa di non invitarmi?
Quando si parla di sviluppo del paese (Puc) – continua il consigliere Udc, Gaetano Crifò – si dice sempre di no; quando si parla di appalti (piano triennale), invece, tutti pronti a dire “si!”. Un segnale che rafforza la mio teoria di una amministrazione e di un sindaco che sta tradendo il mandato dei cittadini. Una amministrazione gestita in maniera più o meno occulta dal Pd riunito, dal binomio Casillo-De Falco. Prova ne è il fatto che non appena i rapporti di forza hanno dato la vera guida del paese al Partito Democratico con ben quattro assessori subito il pantano si è bonificato e si è dato il via al piano delle opere triennali. E allora – dichiara ancora Crifò – al cospetto degli appalti, per non dire degli “affari”, tutti allineati e pronti, mentre per il Piano Urbanistico Comunale, che è vicino alle esigenze dei cittadini, nessuna fretta, anzi c’è qualcuno che forse vorrebbe utilizzarlo per personalissime manovre politiche? Del resto – conclude Crifò – non è possibile mettere le mani in tasca ai cittadini che ricaverebbero vantaggi dal Puc. E allora ecco spiegata il perché non sono gradito alle riunioni sul Puc. La mia presenza forse risulta scomoda. Il sindaco non mi invita e mi lascia con il dubbio che forse c’è qualche “affare” da concludere che magari potrei far saltare? In ogni caso chiederò che tutta la documentazione vada in mano al Prefetto, unica figura che potrà garantire la trasparenza di tutto l’iter”.
Gennaro Cirillo