Salvatore aveva sensibilità e generosità che ha usato per gli altri. Cosi ha lanciato l’allarme e ha spinto i suoi amichetti a scappare dalla pioggia di calcinacci staccatisi, per mancanza di manutenzione, da uno degli ingressi monumentali della “Galleria Umberto” di Napoli. Cosi ha salvato diverse vite. Tranne la sua. Lo hanno definito un eroe. In questi casi, quando la morte affianca e strappa alla vita il protagonista che ha salvato altri, si dice cosi.
Non è vero. Lui era Salvatore Giordano, 14 anni, a passeggio per Napoli, spensierato, felice. Uno dei tanti adolescenti che stava toccando il cielo, perché da solo con gli amichetti, si godeva un meraviglioso pomeriggio napoletano. Eroe, certamente no. Vittima innocente, si.
Salvatore era a Napoli ed era felice. Si trovava in una delle strade storiche più belle della città, vicino alla “galleria”, un simbolo di Napoli, poco lontano da altri simboli monumentali: Palazzo Reale, Teatro San Carlo, Piazza del Plebiscito, Maschio Angioino. Il crollo criminale che ha ammazzato Salvatore è avvenuto nella parte cosidetta “bene” della città, piena di palazzi eleganti, signorili, apparentemente ben tenuti, dove la manutenzione ordinaria si fa perché il reddito che producono gli edifici è alto.
Di contro immagino, con terrore, a cosa può accadere “oltre le facciate” della Napoli delle cartoline panoramiche e dei grandi eventi del lungomare. Nei quartieri spagnoli, nel centro antico e in altre zone delle periferie, tra degrado, precarietà e carenze igieniche vivono centinaia di migliaia di napoletani in palazzi fatiscenti che non è chiaro come fanno a restare ancora in piedi.
Il killer che ha freddato Salvatore non te lo aspettavi in quel luogo di Napoli. E’ stato identificato ma non arrestato. Si chiama Incuria. Non ha agito da solo aveva dei complici, tutti individuati. Questi i nomi: Indifferenza e Ignavia.
Gli inquirenti, si direbbe in questi casi, sanno anche chi è il mandante che definiscono “cinico e spietato” di cui conoscono sia il nome che il cognome: Irresponsabilità Istituzionale. Purtroppo non lo hanno ancora fisicamente individuato. Spiegano che è abile a mimetizzarsi e mescolarsi tra più identità. Godrebbe di potenti complicità e ampie coperture. Con l’aiuto di Salvatore contano di arrestarlo. Solo allora l’adolescente di Marano potremmo chiamarlo “eroe!”.
Antonio Irlando