Papa Francesco in Campania il 26 luglio

papa_40Niente telefonate alle Curie locali, nessun allerta ufficiale ai vescovi, men che meno al Cardinale metropolita. Jorge Bergoglio continua a innovare la Chiesa Cattolica abbattendo il muro della burocrazia d’Oltretevere.

Un tempo per i papi quasi non esistevano le “visite private”. Giovanni Paolo II all’inizio del suo Pontificato scappava in segreto dal Vaticano per godersi momenti di pace e riflessione sull’appennino abruzzese che gli ricordava i tanto amati monti Tatra della Polonia. Benedetto XVI non appena eletto si concedeva qualche “attraversamento” a piedi di Piazza San Pietro, ma solo per andare nel vecchio appartamento di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede a recuperare alcuni libri. Francesco, dopo aver rivoluzionato tutto ciò che c’era da rivoluzionare, conferma il nuovo corso della Chiesa Cattolica proiettata al cambiamento. Organizzare una viaggio Pontificio è cosa non facile, ma con Bergoglio tutto cambia.

È bastato che un pastore evangelico lo invitasse nella sua Chiesa a Caserta e il Papa ha risposto subito si. Detto fatto. Certo il pastore evangelico è Giovanni Traettino, che conosceva molto bene l’allora Arcivescovo di Buenos Aires oggi Papa: entrambi lavorano per implementare il dialogo tra cattolici e evangelisti. Il 27 luglio Francesco sarà a Caserta, tra lo stupore generale. Ed ecco il retroscena. Sull’asse Roma-Napoli-Caserta le linee telefoniche sono state roventi. Possibile mai che il Papa arriva in Campania e il Vescovo di Caserta, tanto più il Metropolita della Campania non sappia nulla? Qualche viso storto non è mancato soprattutto a Napoli. Solo il due giorni prima, il Cardinale Sepe ospite della redazione del Corriere del Mezzogiorno alla domanda il Papa verrà a Napoli aveva risposto: “Gliel’ho chiesto tre volte e mi ha risposto verrò, verrò, non ti preoccupare. Però io alla terza risposta vaga gli ho detto: lei mi deve dire se viene o no perché i napoletani sono furbi, come dice lei, ma non amano essere presi in giro. E mi ha risposto: dica che verrò l’anno prossimo. Siamo rimasti che gli porto duo o tre date e credo che tra aprile e maggio verrà”.

E così è ufficiale che l’annuncio datato gennaio del Cardinale Sepe: “Il Papa verrà a ottobre” era destinato a rimanere lettera morta. L’Arcivescovo di Napoli, per anni diplomatico della Santa Sede, è rimasto anch’egli spiazzato dalla notizia del Papa a Caserta, tanto più che due giorni prima non aveva nemmeno fatto qualche vaga allusione dell’importante appuntamento, nell’intervista al Corriere del Mezzogiorno: segno chiaro che anche lui fosse all’oscuro di tutto. Del resto fanno sapere dal Vaticano “Visita privata è visita privata…”.

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