Torre del Greco, arriva l’ordinanza anti-roghi boschivi

roghi-2Rischio incendi boschivi: il sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, firma un’ordinanza con la quale pone una serie di “regole” per evitare che pratiche errate possano trasformarsi in roghi che mettano a rischio la natura e al contempo l’incolumità di cose e persone.

Una serie di divieti che non lasciano spazio a interpretazioni, tenendo conto anche che per il 2014 il presidente della Regione Campania ha dichiarato – con uno specifico decreto – lo “stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi”, visto che per la stagione estiva “esistono condizioni climatiche che determinano il rischio di potenziali roghi” per le zone boscate campane.

Si parte dal divieto, posto a chiunque e fino al prossimo 10 settembre “di accendere fuochi e bruciare vegetali o loro residui – scrive Ciro Borriello – nonché altri materiali connessi all’esercizio delle attività agricole nei terreni agricoli anche se incolti e negli orti, giardini, parchi pubblici e privati, all’aperto e nelle zone boscate, nonché in quelle sottoposte a vincolo idrogeologico”.

L’ordinanza firmata da Ciro Borriello vieta poi, “ad integrazione delle norme contenute nel decreto, nelle aree boscate non vincolate, le seguenti attività: fare brillare mine; usare apparecchi a fiamma od elettrici per tagliare metalli; usare motori, fornelli o inceneritori che producano faville e brace; l’accensione delle stoppie o altri residui vegetali, a una distanza inferiore a cento metri da boschi e pinete”.

Si impone di “non fumare e/o lasciare mozziconi di sigaretta accesi nei boschi, o in prossimità di essi, e nelle strade e nei sentieri adiacenti o comunque compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato d’incendio” così come è vietata “l’accensione di fuochi d’artificio nei boschi e per una distanza di un chilometro”.

Il sindaco impone regole anche per le “siepi vive esistenti ai lati delle strade comunali e delle strade vicinali soggette ad uso pubblico, nonché i rami delle piante che si protendono oltre il ciglio stradale, in modo da non restringere o danneggiare le strade, provvedendo nel contempo all’eliminazione della vegetazione in prossimità di curve ed incroci per garantire la necessaria visibilità stradale”.

Ai proprietari dei fondi il primo cittadino ordina “di rimuovere dai terreni ogni residuo vegetale o qualsiasi materiale che possa favorire l’innesco d’incendi e la propagazione del fuoco” mentre ai proprietari dei terreni posti frontalmente alle strade comunali e vicinali o di aree incolte poste all’interno del centro urbano, Ciro Borriello attraverso la sua ordinanza impone di “provvedere alla pulizia delle suddette aree, sgombrando le stesse da erbe, rovi, infestanti e da qualsiasi tipo di rifiuti anche se abbandonati da terzi, conservando i terreni costantemente puliti”.

Regole basilari alle quali seguono quelle legate al senso civico: “A chiunque è richiesto – scrive il sindaco di Torre del Greco – segnalare tempestivamente alle autorità competenti (Corpo Forestale della Stato 1515; vigili del fuoco 115; polizia locale 081.8812001; ufficio protezione civile 081.8814377) eventuali inneschi di incendio”.

Oltre ad informare la cittadinanza che “avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso al Tar della Campania entro il termine di 60 giorni e/o ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro il termine di 120 giorni”, Ciro Borriello ha disposto di “trasmettere copia dell’ordinanza, per l’esecuzione e il rispetto, a tutti i comandi delle forze dell’ordine presenti sui territorio comunale (commissariato di Polizia di Stato, comando stazione Carabinieri, comando Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, comando di polizia locale), nonché al comando provinciale dei vigili del fuoco di Napoli, all’Asl Napoli 3 Sud -Uopc di Torre del Greco” oltre alla trasmissione “alla Prefettura di Napoli e alla Regione Campania-settore Foreste caccia e pesca”.

I trasgressori, ricorda infine Ciro Borriello, “saranno puniti con le sanzioni amministrative e penali previste dalle vigenti norme in materia e comunque dalla sanzione amministrativa da 25 a 500 euro”.

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