Dall’incontro quasi casuale tra due musicisti appartenenti a mondi diversi prende vita un progetto originale che fonde il jazz con la musica classica, l’improvvisazione con la musica colta. “Musique sans frontieres”, lavoro prodotto da CamJazz, vede uno accanto all’altro il pianista partenopeo Michele Campanella e il sassofonista argentino Javier Girotto, alle prese con le composizioni di due dei massimi esponenti dell’impressionismo musicale francese, Debussy e Ravel. Un connubio sulla carta ardito che trova una simbiosi perfetta nel dialogo tra atmosfere rarefatte, partiture originali e grande espressività sonora.
Classe 1947, tra i maggiori interpreti del compositore Franz Liszt, Michele Campanella è uno dei più noti pianisti italiani al mondo. Ha tenuto concerti con le principali orchestre europee e statunitensi, collaborando con i direttori più celebri, da Claudio Abbado a Riccardo Muti, da Zubin Mehta a Wolfgang Sawallisch, da Eliahu Inbal a Charles Mackerras e Georges Pretre. Da oltre vent’anni è titolare ella cattedra di pianoforte alla prestigiosa Accademia Chigiana di Siena.
Nativo di Cordoba, Javier Girotto è sempre stato attratto dalla contaminazione tra generi musicali. Arrivato in Italia nei primi anni Novanta, ha dato vita a svariati progetti dove convivono le radici argentine e la musica improvvisata, le sonorità latine e quelle afroamericane e mediterranee: dalla prima esperienza con il Tercer Mundo, ai Cordoba Reunion, passando per la nascita degli Aires Tango, al trio con Peppe Servillo e Natalio Mangalavite. Numerose anche le sue collaborazioni con grandi jazzisti italiani come Enrico Rava, Gianluigi Trovesi, Maurizio Giammarco, Rita Marcotulli e Paolo Fresu, solo per citarne alcuni.
Al palazzo Mediceo di Ottaviano, per la XIX edizione del Pomigliano Jazz in Campania, giovedì 17 luglio alle 21 va in scena l’incontro tra due grandi virtuosi che non hanno timore di osare e di mettersi in discussione, sperimentando nuovi percorsi musicali.