Inquinamento litorale stabiese: probabile scarico abusivo di prodotti per l’edilizia

20140717_132214Un’inquietante chiazza rossa, formatasi stamane nelle acque antistanti il lungomare di Castellammare, ha messo nuovamente al centro dell’attenzione la piaga dell’inquinamento del litorale stabiese. Una scia di sostanza inquinante, portata dalle correnti fino all’altezza della villa comunale, ha allertato i passanti che hanno prontamente segnalato l’accaduto alle autorità preposte.

Sul posto – Rivo Cannetiello nei pressi del Palazzo del Fascio – sono intervenuti gli uomini della Guardia Costiera, coordinati dal Comandante Ricco, e i tecnici dell’ARPAC, che a seguito di un accurato campionamento hanno potuto accertare che la sostanza, lungi dall’essere vernice come inizialmente si era sospettato, sarebbe invece un diluente per il fissaggio di piastrelle e pavimenti. Un indizio questo che comproverebbe un possibile sversamento maturato in ambito edilizio.

I sopralluoghi effettuati congiuntamente dalla polizia locale e dalla Capitaneria di Porto hanno permesso di individuare, come possibile epicentro dell’inquinamento, la fascia pedemontana di Castellammare, compresa tra Scanzano e il territorio limitrofo di Pimonte. Un’area questa caratterizzata dalla presenza di torrenti e cavità naturali che ben si presterebbero a sversamenti di natura illegale. Un ulteriore elemento, dunque, che rafforzerebbe le ipotesi investigative, con la sostanza inquinante che sarebbe scesa a valle sfruttando queste particolari caratteristiche geomorfologiche.

Oggi Rivo Cannetiello. Nelle scorse settimane Rivo San Marco, con le acque reflue e gli scarichi provenienti dalla Valle dei Mulini di Gragnano. Un vero e proprio bersagliamento ambientale quello a cui è sottoposto il mare di Castellammare, già da tempo mutilato dall’incuria e dall’abbandono. Ma soprattutto, la chiazza rossa di stamane costituisce una nuova spia di un degrado ecologico al quale solo un deciso intervento della politica può porre rimedio.

Angelo Mascolo

 

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano