OMM al Maschio Angioino: “il mediterraneo unisce i continenti che separa”

OMM loc A3Viene presentato domenica 27 luglio al Maschio Angioino il primo CD della OMM Orchestra Multietnica Mediterranea dal titolo “il Mediterraneo unisce i Continenti che separa”, frutto del lavoro di 2 anni di scambio culturale, laboratori, incontri, viaggi, e concerti.

Il concerto sarà svolto nell’ambito della manifestazione ESTATE A NAPOLI.

La OMM, nata dall’incontro con l’Associazione di promozione sociale “Garibaldi 101”, durante l’emergenza nord-Africa, come laboratorio e progetto sociale impegnato nella sensibilizzazione all’antirazzismo, diventa a tutti gli effetti un vero progetto musicale caratterizzato dall’incontro formale del quartetto d’archi con le percussioni africane.

Napoli, crocevia di culture diverse che possano  esprimersi  attraverso il linguaggio plurale  ed universale della  musica, diventa lo sfondo sul quale si incontrano musicisti delle più diverse origini e tradizioni culturali. Sri Lanka, Croazia, Nigeria, Burkina Faso, Ghana, Liberia, Romania,  Albania, Bulgaria, Malta, Senegal, Mauritania e Italia sono i paesi di provenienza dei musicisti che sono entrati in contatto con la OMM. Musicisti che vengono, musicisti che vanno, danno un carattere nomade alla composizione dell’orchestra che mantiene, però, l’obiettivo principale di dare voce e suoni alla lotta contro le discriminazioni e gli abusi di cui spesso è vittima chi migra da una terra all’altra.

Completamente autoprodotto, il disco è stato registrato al NUT Studio con la complicità e la supervisione di Rosario Acunto e contiene il singolo “Ubuntu”.

La grafica è di Daniela Monetti

L’album, contenente 8 tracce, raccoglie brani della tradizione popolare dei paesi di provenienza dei musicisti che compongono l’orchestra e brani di composizione originale. Nel disco ritroviamo la fusione di stili e generi musicali che ha caratterizzato l’orchestra sin dal suo esordio.

I brani originali sono scritti insieme, in particolare Nyong Inyang della Nigeria, ha scritto già 6 canzoni, due delle quali,  My Message e Ubuntu, scritta con Giovanni Guarrera e Romilda Bocchetti, sono inserite nel CD.

OMM 6 ritUbuntu”, inno alla convivenza pacifica dei popoli, è ispirato alla filosofia della condivisione e della solidarietà di Nelson Mandela sui ritmi contagiosi del reggae, pachanka e ska,

Kofi è un canto tradizionale del Ghana che entra a far parte del repertorio della OMM durante gli incontri con i rifugiati dell’emergenza nord-Africa ed è caratterizzato dai tipici cori antifonali africani che accompagnano i viaggi sui barconi della speranza che approdano a Lampedusa.

My message è il primo brano originale nato nell’orchestra e può considerarsi il manifesto dell’OMM. Scritto di getto dal Principe Nyong Inyang appena arrivato a Napoli da Lampedusa, nell’incipit recita “questo è il mio messaggio, un messaggio molto triste” per sfociare in un corale e liberatorio “We are ONE” rivolto a tutti i popoli.

In Otà, cantato in cingalese arcaico, riecheggia l’ossessività ritmica dei i riti primordiali, spesso legati al sacrificio umano.

Stesso ritmo per i due brani Cowoori di Gelongal Bah e Rumba di Stepan Rak in cui si alternano la la poesia del  Fuuta Toro (Senegal) e le melodie tzigane.

Sensuale e ipnotico Morena me llaman –brano del 1600 della diaspora sefardita, caratterizzata  da sonorità mediterranee che racchiudono influenze arabe e andaluse.

Il disco si conclude con la lamentazione siciliana Malarazza – famosissima la versione di Domenico Modugno – rivisitata  in chiave Klezmer dalla OMM.

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