“Gragnano è…” è il titolo dell’originale vademecum presentato ieri presso la sala consiliare del Comune di Gragnano dal Centro Giovani Santa Caterina. I puntini sospensivi, chiaramente voluti dagli autori, sottintendono a quello che è l’animus di questo progetto: ovvero, fornire un’utile lente di ingrandimento sulle tante eccellenze – storiche, artistiche e paesaggistiche – presenti sul territorio gragnanese. Per dare inizio a questo viaggio, si è scelto la Valle dei Mulini, la punta di diamante per così dire del patrimonio culturale e naturalistico della città. Un patrimonio tuttavia non adeguatamente valorizzato, imbrattato dalle negligenze e dagli abbandoni. Un degrado al quale gruppi di cittadini, volontari e associazioni stanno tentando da tempo di opporsi.
“Questo progetto nasce dalla volontà unanime del gruppo di tenere alta l’attenzione nei confronti del patrimonio artistico, storico e culturale presente sul nostro territorio. – ci ha spiegato Marianna Esposito, presidente del Centro Giovani Santa Caterina – Solo dalla conoscenza dei nostri Beni Culturali ne deriva la loro tutela e valorizzazione; questo opuscolo rappresenta un piccolo sforzo che muove in questa precisa direzione”
Ed è effettivamente questa l’ottica giusta nella quale poter collocare l’opuscolo dei Giovani di Santa Caterina: l’idea che insieme si può costruire, scrivere un futuro diverso per Gragnano e i gragnanesi. Sotto questo punto di vista, la guida “Gragnano è…” ne rappresenta un valido esempio: giovani, laureati, storici, geologi, tutti coesi per concretizzare uno strumento di conoscenza e divulgazione; ma c’è anche dell’altro, che va individuato in quei puntini sospensivi di cui parlavamo all’inizio, che traducono la volontà di discutere di Gragnano in toto, di tutti i suoi luoghi, di tutte le sue atmosfere e suggestioni.
C’è qualcosa nell’aria di nuovo. E questo la gente, quella comune, lo ha percepito al punto da gremire ieri sera la sala consiliare e soprattutto mandando a ruba le copie messe a disposizione. E’ un segnale incoraggiante, forse perché allenta la sensazione, troppo spesso familiare ai volontari, di essere soli a combattere in difesa della propria terra. A questo punto – ed è inutile nasconderlo – l’attivismo dei volontari, delle associazioni, lo straordinario serbatoio di energia positiva che essi rappresentano deve necessariamente incanalarsi in un’azione politica mirata, che segni il definitivo e tanto agognato rilancio della città di Gragnano.
Angelo Mascolo