È attraccata ancora una volta, nel molo 10 del porto commerciale di Salerno, la nave Etna della Marina Militare italiana che trasporta 2.186 migranti.
Un imponente schieramento di forze dell’ordine e soprattutto di personale del sevizio sanitario sta effettuando i primi interventi per chi ne manifesta necessità. Tra i migranti non si segnalano al momento problemi di salute, ma tutti sono estremamente stremati. In un deposito poco distante dal molo, vengono prestate le prime cure a bambini e donne incinte.
Sin dalle prime ore del mattino sono giunti in porto diversi pullman che provvederanno al trasferimento dei migranti nei centri di accoglienza. Saranno invece rimpatriate 500 persone di nazionalità marocchina ed egiziana.
Ci sono anche molte famiglie palestinesi con bambini: presenti sulla nave 195 bambini tra i nutriti gruppi di eritrei, somali, siriani, ghanesi, egiziani e marocchini. Per l’accoglienza, in prima fila, la Caritas e la Cei.
Monsignor Antonio De Luca, vescovo della diocesi di Teggiano-Policastro, nel Salernitano, anch’egli presente al Porto di Salerno si è così espresso: “Un arrivo massiccio di persone che rivendicano una dignità di vita e che fuggono dalle violenze e dalle guerre”.