Situazioni che “si pongono in contrasto con le norme poste dall’Amministrazione a tutela dell’igiene pubblica, della salute dei cittadini e, più in generale, al rispetto del decoro del paese e della sua immagine”.
Giuseppe Tito, neosindaco di Meta, per questi motivi non ha perso tempo e, a poco più di un mese dal suo insediamento, il 10 luglio scorso ha emesso un’ordinanza già ribattezzata ‘anti-cafoni’: dieci divieti, che vanno dal consumo di cibo lungo le strade all’uso del pallone lungo strade e spiagge, al divieto di “percorrere le strade e le passeggiate del territorio comunale con il solo costume o a torso nudo”, di tuffarsi da “moli, scogliere o piattaforme di cemento” e di depositare rifiuti, insudiciare e imbrattare la strada e le sue pertinenze”. Le sanzioni vanno da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro.