I carabinieri della Compagnia di Torre del Greco hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Dda nei confronti di 8 indagati, appartenenti al clan “Ascione Papale”, ritenuti responsabili a vario titolo di concorso in omicidio premeditato, aggravato dalle finalità mafiose e di associazione a delinquere di tipo mafioso.
Pezzi grossi della cosca sono finiti in manette come mandanti dell’omicidio: Pietro Papale e Mario Ascione.
Si tratta di arresti nell’ambito dell’indagini sull’omicidio di Giorgio Scarrone, pregiudicato ma non affiliato a nessun clan della camorra di Ercolano. Il 12 febbraio del 2008 fu ucciso Giorgio Scarrone, fratello di Agostino killer della fazione rivale dei Birra condannato all’ergastolo per l’omicidio di Gaetano Pinto. Secondo il racconto di alcuni collaboratori di giustizia, fu ucciso per vendicare la morte di Pinto.
Era uscito dall’abitazione dei genitori quando scattò l’agguato per portare a termine la sentenza di morte. Gli inquirenti sospettavano che Giorgio Scarrone era stato massacrato per vendicare un omicidio eccellente del clan, che alcune settimane prima era uscito indenne da un precedente raid contro il boss Antonio Papale.
Giorgio Scarrone non viveva più ad Ercolano. Era estraneo alle logiche della camorra di Ercolano ma aveva un conto in sospeso nei confronti degli Ascione-Papale e fu assassinato per una vendetta trasversale.