Molte le associazioni ed attivisti indipendenti provenienti non solo dalla provincia di Napoli ma da tutta Italia per chiedere giustizia , per invocare una presa di posizione da parte delle Istituzioni affinché questi crimini non si ripetano più.
Oggi, però, la Digos di Napoli comunica alla segreteria del PAE le prescrizioni per cui è tassativamente vietata la manifestazione non solo in via Seneca, dove vive il killer di Spike , ma anche all’interno del Rione Toiani, per timore di probabili scontri tra animalisti e parenti ed amici del malvivente.
“Adesso il nostro obiettivo, dopo avere denunciato l’autore del reato costituendoci parte civile ed avere indotto il Sindaco di Pozzuoli alla medesima costituzione, è di sottrarre la cagnolina ancora viva in possesso del killer.
Abbiamo presentato istanza di sequestro preventivo del cane alla competente Procura, ma potrebbe risultare inutile visti i tempi della giustizia italiana. Non vorremmo un secondo cane ucciso dallo stesso malvivente. – dichiara il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli – Siamo consapevoli che l’abitazione dell’assassino è in una zona degradata , ma questo non ci fermerà. Non siamo più disposti a tollerare questi crimini. Pertanto ignoreremo le prescrizioni impose dalle Forze dell’Ordine ed entreremo in quella baracca per salvare il povero cane. E’ quello che vogliono i manifestanti, se non lo faranno le Istituzioni lo faremo noi”