Il Pd attacca Aliberti: “Spendiamo di più per il sociale? Ci sono solo due operatori!”

Pasquale Aliberti..mandare a casa gli operatori del settore, peraltro assunti con procedura fantasma, già oggetto di indagine della Procura della Repubblica competente, ha un significato politico ben preciso; significa, esattamente, “mandare in ferie il Disagio sociale”!

E magari si potesse fare, e magari si potesse dire, in un dialogo immaginario, al disagio sociale “buone vacanze, ci vediamo a settembre, se non ad ottobre”! E invece NO, i tanti problemi e le tante criticità del tessuto sociale scafatese non vanno al mare e somigliano sempre più ad incendi dolosi che prendono spazio e divampano nel clima torrido d’agosto.

E’ assurdo, per una città di più di 50.000 abitanti, restare con due assistenti sociali (la legge prevede un rapporto 1/10000) e 3 operatori, di cui un amministrativo e due tuttofare; 5 dipendenti che dovrebbero occuparsi contemporaneamente di pratiche amministrative, front-office, sostegno al reddito, progettazione, indagini socio-ambientali, mediazione ed affidi familiari, rapporti con Enti terzi (Tribunale e forze dell’ordine), consulenze psicologiche, centri anziani, centri minori, centri disabili, pacco alimentare e chi più ne ha, più ne metta.

SCELTA OBBLIGATA? NO, UNA CHIARA SCELTA POLITICA!
E’ assurdo che, nella città di Scafati, i centri Diurni per minori, previsti dalla normativa vigente, ssiano andati, via via, trasformandosi in veri e propri oratori che, senza nulla togliere alla bontà ed all’impegno del volontariato, sono ben altra cosa; evidentemente l’Amministrazione ha bisogno di un sistema permeabile grazie al quale reclutare ed inserire, nella varie progettualità, i vari amici, senza passare attraverso le precise regole degli appalti pubblici per l’affidamento dei servizi o dei concorsi per l’assunzione di personale nella Pubblica Amministrazione; una città di oratori (e pseudo operatori non per forza professionalizzati) capaci, all’occorrenza stagionale, di divenire centri estivi, ludoteche oltre che occasione di propaganda e demagogia, senza regole e senza procedure.

SCELTA OBBLIGATA? NO, UNA CHIARA SCELTA POLITICA!
Fuoco e fiamme incombono sui centri anziani, anch’essi divenuti comitati di scambio e di affari:
• A Bagni, c’è stata l’umiliazione di uno sfratto per morosità con conseguente chiusura del centro, perché il Comune non pagava l’affitto, perché l’Amministrazione non aveva interesse a tenere in piedi un centro dove c’era troppa opposizione al regime;
• A S. Pietro, c’è un vero e proprio caso, in cui sembrerebbero emergere dei brogli nella gestione contabile, riconducibili alla rassegna estiva 2013 ed a qualche membro del CDA di Scafati Solidale;
• A via Bonaduce, c’è il simbolo dell’Amministrazione Aliberti, il simbolo della sfida permanente alla legge, l’emblema del favoritismo e del clientelismo; un centro anziani per poche decine di iscritti e per ben 7/8 frequentanti, o meglio amici degli amici, contro ogni logica o politica di contenimento della spesa pubblica ed a soli “100 metri, a 100 passi”, dal centro di S. Maria delle Grazie; perché due centri a pochi metri di distanza, perché non accorparli e favorire l’aggregazione e l’integrazione tra gli anziani?

SCELTA OBBLIGATA? NO, UNA CHIARA SCELTA POLITICA!
E del dramma del centro Ludico ricreativo “Raggio di Sole” per diversamente abili? Da dove iniziare? Da quel centro che, fino a qualche anno fa, era uno dei migliori in tutta la Regione Campania ed ora è stato ridotto in macerie, senza mensa, senza pulmino o con pulmino che c’è due settimane sì e due settimane no; un centro specializzato che gradualmente è stato trasformato in un vero e proprio parcheggio ad ore, fino alla mazzata finale: completamente epurato il personale che ha accompagnato gli utenti in questi anni, senza preavviso, senza un minimo di preparazione degli utenti. “Tutti gli esperti del settore sanno benissimo le empatie, i transfert emotivi ed i legami che si creano tra un diversamente abile ed il proprio amico/operatore, e quindi ben si capisce il grande disagio provocato a questi ragazzi nel cambiare radicalmente e drasticamente i loro referenti”. Ma come si fa a compiere una scelta così scellerata e folle, senza seguire alcuna logica o principio freudiano; come si fa ad annunciare, in pompa magna, l’inizio della colonia estiva a via Bonaduce? Ma cosa significa? Cosa rappresenta? Con quale procedura? Quale è il limite tra l’affarismo, la menzogna e la mera incompetenza?

SCELTA OBBLIGATA? NO, UNA CHIARA SCELTA POLITICA!
Questione Pacco alimentare! Misura già alquanto discutibile perché in contro tendenza rispetto alle normative vigenti in materia che propendono per una cultura dei servizi, piuttosto che per il mero assistenzialismo; ma se pure si volesse accettare come misura in perché e come scelta politica, non si può accettare il modo scandaloso in cui è stato redatto il regolamento per l’attribuzione dello stesso pacco, per il quale un utente che abbia intestata una automobile di cilindrata superiore a 1,3 non può accedere al sussidio. Chi il genio della lampada? Di chi le responsabilità?

SCELTA OBBLIGATA? NO, UNA CHIARA SCELTA POLITICA!

E sempre più in basso si scende, quando si prova a pubblicizzare e mistificare interventi miracolosi, come il sussidio per ragazza madre o l’assegno al nucleo familiare, che sono, in fondo, meri interventi istituzionali.

Scafati, terzo comune più grande della provincia di Salerno, comune capofila del Piano di zona S1, si trova in una situazione assurda ed incresciosa, con un assessorato completamente strozzato, da una parte, da una deriva demagogica e clientelare del Sindaco Aliberti, dall’altra, dalle follie, organizzative e burocratiche, di un organismo perfettamente inutile, il Cda di Scafati Solidale.
Il PD, ora più che mai, chiede chiarezza e vuole sapere in maniera precisa, cosa sarà dei Servizi Sociali, dei martoriati e fumosi servizi sociali della nostra città.

CHIEDIAMO
in maniera perentoria e determinata

• immediatamente, l’attivazione di procedure concorsuali, basate su principi di trasparenza e pari opportunità, per il reclutamento di personale specializzato per rimettere in moto i Servizi Sociali (Assistenti Sociali, Sociologi e Psicologi);
• immediatamente, l’attivazione di procedure d’appalto per l’affidamento dei servizi inerenti i centri minori, anziani e diversamente abili (bisogna mettere la parola fine a questo indecente mercato del lavoro fatto di assunzioni dirette, di personale più o meno qualificato e affidamenti a dir poco equivoci ad associazioni di vario genere e natura);
• di rivedere il regolamento per l’assegnazione del Pacco alimentare;
• la riapertura del Centro Anziani di Bagni ed al contempo la chiusura di quello di via Bonaduce, vero e proprio schiaffo a qualsiasi forma di etica e di contenimento della spesa Pubblica;

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